Lettera a una ragazza del futuro
«Sii gentile, ragazza del futuro. Appassionata e gentile»: con queste parole si apre l’ultima fatica letteraria della giornalista Concita De Gregorio. Pagine – illustrate da Mariachiara Di Giorgio – poetiche, scarne, essenziali, che vanno diritte al cuore e che l’autrice rivolge alla se stessa ragazza, confidandole ciò che ha capito della vita, ciò che per lei oggi è importante.
«Quando mi hanno domandato di scrivere una lettera a una immaginaria ragazza – ha infatti confidato De Gregorio durante una recente presentazione del volume – mi sono trovata in difficoltà, perché sentivo che “le ragazze” sono una categoria e le categorie non vogliono dire niente. Ogni persona è unica. Parlare per categorie porta a banalizzare, talvolta a offendere, perché le categorie sono spesso usate in maniera violenta. L’idea di scrivere qualcosa per “le ragazze” mi risultava quindi non solo difficile, ma anche maternalistico… Così ho scelto di scrivere a me stessa, alla ragazza non che sono stata, ma che ancora sono, perché ognuno di noi è tutte le nostre età».
E a questa se stessa Concita De Gregorio ribadisce con forza che la gentilezza è la cosa più importante: «Sii gentile, ti dico e mi dico – ripete ancora e ancora nel libro –. Se una sola cosa dovessi scegliere sarebbe questa. Non demordere, insisti, non lasciarti ingannare da chi ti racconterà che essere gentili è una debolezza, che è quello che ci si aspetta dalle femmine. Non è così. La gentilezza non ha sesso, è la qualità fondamentale degli umani». Ci vengono spesso a dire, continua la giornalista, che dobbiamo essere forti noi donne, combattive, aggressive. E invece non è così: non tutte hanno la forza di trasformare il proprio dolore in epica. Non tutte vogliono o sanno essere delle eroine.
Per questo la gentilezza preserva: preserva il coraggio di essere se stesse, a volte forti altre fragili, ma comunque autentiche, libere dai diktat di una società che vuole le donne sempre e comunque performanti. «“Bontà”. Senti che parola fuori moda, denigrata. Presa in giro. Eppure credimi – insiste l’autrice –. L’unica alternativa alla brutalità è proprio questa: fare gesti di bontà disinteressata. Essere generosi gratuitamente, incomprensibilmente. Qualcuno non capirà. Ti dirà che sbagli, che devi farti furba. Tu invece resta intatta».
Resta te stessa e «vivi come se il mondo fuori fosse già come lo vorresti». Sii, in definitiva – ricorda De Gregorio – libera dai condizionamenti: «Non lasciarti ingabbiare da un ruolo, da quello che gli altri si aspettano da te», piuttosto «fai in modo di non aver bisogno delle persone che hanno potere, perché solo così sarai libera». E conclude: fai le tue scelte, sempre e fino alla fine, perché «non è mai troppo tardi». Ma ricorda di cominciare dalla gentilezza: «Sii gentile, e poi fai quello che vuoi».