28 Dicembre 2021

Quattro ingredienti per il discernimento

Un desiderio, una guida, un gruppo, una scelta. Grazie alla testimonianza di un giovane in cammino, scopriamo gli ingredienti fondamentali per il discernimento vocazionale.
Il Gruppo san Damiano durante un pellegrinaggio.

https://www.vocazionefrancescana.org/

Come si fa discernimento vocazionale? Questa è la tipica domanda che ci sentiamo rivolgere da molti di voi, giovani in ricerca. Oggi ci facciamo aiutare dalla testimonianza di Luca, un giovane di 29 anni, di Padova. Luca ci racconta qualcosa della sua esperienza di cammino vocazionale, in cui sta muovendo i primi passi. Ci parla del suo desiderio iniziale, del cercare poi un aiuto da noi frati, una guida per il suo cammino, del suo sì alla proposta di partecipare al gruppo vocazionale e, infine, della sua decisione di proseguire il discernimento nell’esperienza del postulato.

Siamo certi che l’esperienza diretta di chi si sta mettendo in cammino sul serio, possa essere di aiuto a molti. Perciò invito chi fra voi è ancora restio, impaurito, bloccato: non temere! Il Signore desidera solamente che la tua vita sia piena. Fatti aiutare nel cammino! Ringraziamo ancora Luca della sua testimonianza e del suo cammino, che ci arricchisce tutti. Una preghiera reciproca. Il Signore è grande!

fra Nico – franico@vocazionefrancescana.org

 

Testimonianza di Luca, 29 anni, Padova

Proverò a dare la mia testimonianza, anche se risulta difficile per me, concentrare tutto ciò che è accaduto dall’inizio del mio cammino vocazionale dal 2019 ad oggi. Certamente da quando ho avuto l’opportunità di interrogarmi in modo serio, profondo sui sentimenti confusi che mi abitavano e la grazia di essere accompagnato in questo cammino, la mia vita è cambiata. Penso che i passi principali del mio cammino, che spero possano essere di aiuto a voi, si possano trarre da alcuni versetti del Vangelo di Giovanni al capitolo 15.

Un desiderio

Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.

Sentivo un’inquietudine interiore, non ero soddisfatto, mi sembrava che mancasse qualcosa, come un puzzle a cui manca un pezzo per essere completo; quell’esigenza di avere uno scopo nella vita, di portare frutto appunto; quella voglia di spendersi, non per sé stessi ma per gli altri, non solo  attraverso il volontariato, il catechismo, quando avevo tempo libero dal lavoro, ma sentivo crescere in me, un bisogno di farmi dono per gli altri in maniera totale. Per riprendere le parole del Vangelo, occorreva lasciarmi potare, per poter, da persona di veduta e modi limitati, riuscire a portare più frutto, tramite Dio che è il vignaiolo e sa bene come e quando.

Una guida

Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da sé stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me.

A rimanere nel Signore non si riesce da soli, ma è fondamentale farsi aiutare dagli altri, anzitutto da una figura preziosa (che consiglio vivamente), la guida o padre spirituale. Il confronto con la guida, infatti, facendomi «da specchio», mi ha aiutato ad andare in profondità, al centro della mia fede; al mio rapporto con il Signore e con gli altri, ad una miglior comprensione di ciò che sono e che provo, a vedere il bello e il buono dentro di me e nelle difficoltà, ma anche a riuscire a perdonarmi.

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.

È difficile davvero aprirsi agli altri, le cause sono molte; paure, delusioni subite ecc. Per me non è stato semplice all’inizio, ma è fondamentale fidarsi degli altri e del Signore, senza timore di essere giudicati, perché solo così si può crescere nel cammino della propria vita, nelle relazioni. Chiudendosi in se stessi non si va avanti, ma si rimane fermi, mentre, ogni vocazione è vita, per vivere occorre mettersi in movimento, rischiare.

Per me, capire di essere tralcio della vite che è il Signore, è stato molto importante, non una radice nascosta o corteccia che rimane lì… ma tralcio! Una parte della vite importante, con gemme che poi, dopo la fioritura portano frutto!!! Questa consapevolezza mi ha portato, a decidere di mettermi in gioco, uscendo dalla mia «zona di comfort» e a smettere di usare la giustificazione della timidezza; per avere finalmente il coraggio di mostrarmi agli altri, ai fratelli in cammino con me e ai frati.

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

Una volta che ci si fida, occorre avere il coraggio di capire, che non si va avanti solo con le proprie forze, ma è necessario che qualcuno, più esperto di te, perché è passato prima per la strada che stai percorrendo, ti accompagni, ti dia gli strumenti giusti per poter intuire che direzione prendere tra le tante. Questo per me è divenuto chiaro quando ho ascoltato le varie testimonianze, per scegliere poi quale vocazione sentivo più vicina a me; come sono chiamato a «consumare» la mia vita, diventare discepolo del Signore, spendere i doni che ho ricevuto, interiorizzando la sua Parola per poterla mettere in pratica.

Un gruppo

Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.

Finalmente ho poi sentito, di essere pronto a mettermi in cammino in una direzione specifica, comprendendo che sentivo e sento la vocazione francescana, più vicina a ciò che sono, ai doni che mi sono stati dati; prendendo la decisione di giocarmi tutte le energie e il mio tempo in questo, partecipando al Gruppo San Damiano.

Ci sono stati, lungo questo cammino, alti e bassi, dubbi, incertezze, ma anche consapevolezza dei miei limiti, della mia piccolezza e fiducia che solo nelle mani del Signore che mia ama, posso diventare Suo strumento prezioso. Mi sono messo in discussione, ho potuto davvero, passo dopo passo diventare una persona più serena che sa apprezzarsi di più. Crescere nell’amore del Signore, verso gli altri e anche verso me stesso.

Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo. (Ct 8,7)

Oltre alla volontà di portare a compimento questa tappa del cammino, è stato molto importante il Gruppo, perché sapere di non essere in cammino da solo, potersi confrontare con ragazzi di varie età, che pur con esperienze diverse, si stanno ponendo le tue stesse domande e hanno, magari, le tue stesse paure o dubbi, mi ha aiutato ad avere la forza di non mollare e a imparare a sostenere gli altri, naturalmente con l’immancabile preziosa presenza dei frati, che ci accompagnano, per aiutarci a crescere nell’amore. Di questo ringrazio sia gli uni che gli altri per il loro contributo prezioso nel mio cammino.

Una scelta

Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.

Alla fine di questa tappa del cammino, ho valutato i frutti che sono maturati. Mettendosi in gioco con sincerità si vedono i risultati; ho scoperto infatti più consapevolezza di me stesso, su ciò che posso offrire agli altri; ma anche di essere amato dal Signore così come sono, seppur immeritatamente, oltre a riuscire a vedere anche la bellezza che abita dentro di me. Tutto questo mi dona una gioia profonda, che si trasforma in amore e desiderio di «metterlo in circolo» per gli altri.

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.

Eccomi quindi giunto da poco, ad aver scelto di voler rischiare concretamente, lasciando la mia «vita comoda», verso un futuro certamente con tante incognite, al quale mi sento chiamato, per Colui che è la via, la verità e la vita (Gv 14,6). Eccomi ad entrare, quindi, in postulato a Brescia, a fare esperienza e a continuare il mio discernimento.

Giovani come me in ricerca, vi dico: coraggio! Non abbiate paura di mettervi alla ricerca della vostra vocazione, qualunque essa sia; perché come mi ha detto una persona saggia: «Se senti che quello che fai ti fa crescere nell’ amore, allora è la strada giusta». Dove c’è amore, gioia e fraternità lì c’è il Signore!

Vi chiedo una preghiera per tutti i giovani, specialmente per quelli che camminano con me, per i giovani che si sperimenteranno nel Gruppo San Damiano 2021-2022, ed anche per tutti coloro che sono chiamati a guidarci, perché lo Spirito del Signore li illumini sempre verso un’unica direzione… quella che conduce a Lui!!!

Lodiamo sempre Il Signore che ci ama!!!!

Luca, 29 anni, Padova – info@vocazionefrancescana.org

 

 

 

 

Il Gruppo san Damiano durante un pellegrinaggio.

https://www.vocazionefrancescana.org/

Data di aggiornamento: 28 Dicembre 2021
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