«Maria sempre ci porta a Gesù»
«Gentilissimo direttore, sono una sua fedelissima lettrice e mi posso dichiarare altrettanto credente. Tuttavia spesso mi succede di non riuscire per ignoranza a difendere il mio credo, soprattutto quando qualcuno vuole sminuire la figura della Madonna a cui io sono molto devota e alla quale spesso mi rivolgo in cerca di aiuto.
Mi spiego meglio. La scorsa settimana mi arriva un messaggio WhatsApp di una mia amica evangelista che così recitava: “Una signora analfabeta era andata dal medico per degli accertamenti. Il medico le disse: ‘Lei signora è evangelica vero?’. Lei: ‘Sì lo sono’. E lui: ‘A me piacciono molto gli evangelici, solo che non parlano mai di Maria’. Silenzio nella stanza. Poi la signora gli rispose: ‘Supponiamo dottore che lei non ci sia per visitarmi e la sua segretaria mi dicesse: ‘C’è la madre del dottore; lei si farebbe visitare?’. Lui: ‘Certo che no! Chi ha studiato medicina sono io’. ‘Esatto dottore, e chi è morto per me sulla Croce è stato il figlio non la madre...’”.
Anche se non ho alcun dubbio in merito all’importanza che ha la Madonna, davanti a certe affermazioni devo confessarle che provo grande difficoltà e sofferenza, perché non riesco a trovare le giuste argomentazioni per difenderLa com’è normale che sia per una buona cattolica».
Rosalba
All’inizio, quando si sta litigando su qualcosa di importante, è comprensibile che le rispettive posizioni si radicalizzino: ognuno accentua le proprie motivazioni per rinforzare le proprie ragioni.
Qualcosa di questo tipo, generalizzando molto il discorso, successe ai tempi della riforma protestante e della controriforma cattolica. Gli uni volevano sgombrare il campo, e concretamente le stesse chiese, da tutte le devozioni, per ribadire l’assoluta centralità della salvezza che solo Cristo ci dà. Gli altri non è che non credessero in ciò, ma, in conseguenza del comportamento dei primi, hanno ritenuto di dover piuttosto ribadire l’importanza irrinunciabile della devozione alla Madonna e ai santi tutti. Poi, un po’ alla volta, gli animi si rasserenarono, le posizioni si riavvicinarono, e tutti, e gli uni e gli altri, abbiamo imparato a distinguere e a chiamare le cose col loro giusto nome.
La simpatica storiella che ci ha raccontato Rosalba è del tutto condivisibile anche da un cattolico, a cui fa bene ricordarsi che la salvezza ci viene solo da Gesù Cristo, e che l’idea che la Madonna sia più buona di Dio, e perciò più disponibile a elargire grazie, è irriverente sia nei suoi confronti che in quelli del Figlio. Così come un protestante oggigiorno è disponibile a riconoscere che figure come quelle della Madre di Dio o dei santi, oltre a far parte da sempre della tradizione spirituale della Chiesa indivisa (il dogma della Maternità Divina di Maria fu proclamato dal Concilio di Efeso del 431), hanno un loro posto, importantissimo, nella storia della salvezza e nella nostra relazione con Dio. Se così vogliamo definirlo, di mediazione, aiuto e testimonianza.
Della devozione mariana di sant’Antonio, che è morto invocando Maria, «O gloriosa tra le vergini», oppure di san Francesco che la definiva «Vergine fatta Chiesa», non abbiamo nemmeno bisogno di parlare. Citiamo invece papa Francesco, il quale, aprendo solennemente, il 12 ottobre 2013, la Giornata mariana in piazza San Pietro, ebbe a ribadire che «Maria sempre ci porta a Gesù».
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