14 Gennaio 2021

Messico, la sfida digitale di Marco Marica

La chiusura di scuole e istituti dovuta alla pandemia ha segnato il presente e il futuro di chi lavora nell’insegnamento anche in Messico. Compreso Marco Marica, addetto culturale e direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico.
La sfida digitale di Marco Marica

«I corsi online hanno segnato una svolta decisiva. Quando sarà possibile venire in Istituto a frequentare in presenza, offriremo, in parallelo, anche lezioni solo online». Il lockdown, la chiusura di scuole e istituti alla frequentazione ha segnato il presente e il futuro di chi lavora nell’insegnamento anche in Messico. A raccontare il nuovo corso dell’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico, è Marco Marica, addetto culturale e direttore dell’Istituto, arrivato cinque anni fa. «Il Covid-19 ci ha colti di sorpresa: a marzo avevamo invitato alcuni artisti che hanno dovuto cancellare i loro viaggi. Quelli arrivati in Messico alla fine di febbraio, sono rientrati in Italia in modo un po’ rocambolesco dal momento che ogni giorno venivano cancellati sempre più voli, e sempre più Paesi chiudevano le frontiere con l’Italia. Ma per fortuna è andato tutto bene, e coloro che avevamo invitato prima del lockdown sono riusciti a tornare a casa. Il 16 marzo siamo ripartiti con i corsi online. È andata bene, anzi, data la situazione di emergenza, è andata addirittura benissimo».

Marica, ambasciatore culturale dell’Italia, lo racconta dallo storico chiostro dell’Istituto Italiano di Cultura nel pomeriggio di un giorno di questo nuovo corso che in Messico chiamano «la nuova normalità». L’Istituto nasce alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, in seguito all’accordo culturale tra Italia e Messico. Dal 1977 si trova in una magnifica casa coloniale con un ampio giardino. Fuori, i gerani rossi alle finestre e il viale ciottolato, presentano un quartiere di Città del Messico tra i più belli. Palazzi tra il tardo Ottocento e gli inizi del Novecento, raccontano di una città che ti sorprende. A pochi metri le polverose e caotiche fermate dei bus, qui in calle Francisco Sosa 77 a Coyoacan regnano silenziosi la classe e il buon gusto della capitale. 

L’interesse per l’Italia sul piano culturale, è antico. Alcuni degli edifici iconici della capitale, come il Palacio de Bellas Artes, sono opera di architetti italiani. «L’Academia de San Carlos, fondata negli anni Trenta dell’Ottocento per far crescere una generazione di artisti genuinamente messicani (il Messico era divenuto da poco uno stato indipendente) venne plasmata sul modello dell’Accademia di San Luca di Roma», racconta Marica. L’opera italiana qui è di casa sin dall’Ottocento quando le compagnie italiane, passando per Cuba, arrivavano nel continente americano a Città del Messico prima che a New York. Grazie alla collaborazione dell’esperto culturale Riccardo Cannelli, l’Istituto ha messo in cantiere un ciclo di incontri online dal titolo «Yo me quedo en casa con...» (Resto in casa con). «È stata una scommessa ed è andata bene – ammette Marica –: avevamo sempre moltissimo pubblico che ha apprezzato la possibilità di fare domande al conferenziere e di “chattare” con l’autore come se fosse un amico di Facebook. Era come portare in casa personalità come Dacia Maraini, Pino Cacucci, Filippo Laporta, Tiziano Scarpa, il vincitore del Premio Strega 2018 Antonio Scurati, il poeta svizzero-italiano Vanni Bianconi».

In collaborazione con l’addetta scientifica del­l’ambasciata, Emilia Giorgetti, è partito un ciclo di conferenze dedicate al Covid-19 a cui hanno partecipato Teresa Miani e Diletta Testi, due ricercatrici infettivologhe dell’ospedale di Bologna; una conferenza di Corina Giacomello e Federico Mastrogiovanni dedicata all’impatto del Covid-19 sugli strati più deboli della popolazione in Messico; e un incontro del professor Alessandro Lupo e di Anna Giulia Macchiarelli dell’Università La Sapienza di Roma, su come le comunità indigene messicane hanno reagito all’epidemia. Gli autori della serie Netflix Il Processo e un concerto online di jazz con Javier Girotto e Vince Abbracciante hanno registrato un buon numero di visualizzazioni.

I corsi online non spariranno, ma saranno offerti come alternativa a quelli in presenza nell’Istituto, assicura Marica. Le lezioni potranno essere seguite dagli alunni tramite Zoom, dal momento che il professore, fisicamente in Istituto con la sua classe, avrà sulla cattedra un tablet con il quale verrà trasmessa la lezione consentendo agli alunni di partecipare. In collaborazione con Lucca Comics, si terrà la mostra sulla graphic novel italiana. Qualcosa cambia, ma la cultura del Belpaese in Messico, non si ferma.

 

Prova la versione digitale del «Messaggero di sant'Antonio»! 

Data di aggiornamento: 14 Gennaio 2021
Lascia un commento che verrà pubblicato