27 Dicembre 2025

Montréal, il carisma di Marie-Clarac

L’opera delle Suore di Carità di Santa Maria è attiva, con una visione multiculturale, nell’educazione e nella formazione dei giovani, oltre che nella cura e nell’assistenza dei malati.
L’ingresso dell’ospedale «Marie-Clarac» a Montréal.
L’ingresso dell’ospedale «Marie-Clarac» a Montréal.

In una società sempre più multiculturale e secolarizzata come quella canadese, l’opera delle Suore di Carità di Santa Maria dimostra come i valori cristiani possano ancora tradursi in gesti concreti di servizio e dedizione verso il prossimo. Fondata a Torino nel 1871 da madre Marie-Louise Angelique Clarac, la Congregazione si è sempre impegnata nell’assistenza ai poveri e ai malati, e nell’educazione dei giovani, in Italia e all’estero. Arrivate a Montréal nel 1949 con un gruppo di nove religiose guidate da madre Anselme Marie Cesira Parisotto (1909-1992), nativa di Asolo (Treviso), in pochi anni le suore hanno fondato la scuola (1954) e l’ospedale «Marie-Clarac» (1965). Oggi l’ospedale è un punto di riferimento in Québec per le terapie di riabilitazione e le cure palliative, mentre la scuola continua a formare giovani cittadini, trasmettendo competenze e valori. In segno di riconoscenza per il suo impegno sociale, suor Anselme Marie è stata celebrata anche a livello cittadino: il 9 settembre scorso, una delle nuove stazioni della Linea blu della metropolitana di Montréal è stata intitolata a Césira-Parisotto all’intersezione tra rue Jean-Talon Est e boulevard Lacordaire.

Per comprendere meglio la missione della Congregazione, abbiamo incontrato suor Jacinthe Caron e suor Martine Côté, direttrici rispettivamente della scuola e dell’ospedale «Marie-Clarac». Suor Jacinthe fa parte della Congregazione da 25 anni. Quebecchese, 47 anni, è nata a Montmagny ed è cresciuta nella regione di Montréal. «Da giovane ero molto sportiva: praticavo calcio, football, basket e nuoto», ci racconta. A 16 anni accettò di fare la bagnina nel campo estivo «Marie-Clarac» di Saint-Donat-de-Montcalm, senza sapere che fosse gestito dalle suore. «All’inizio avevo dei pregiudizi, ma poi ho scoperto donne piene di vita, che donavano se stesse senza aspettarsi nulla». Le due estati trascorse al campo si rivelarono decisive. «Ho capito il valore dello spirito di gruppo e della gioia di lavorare insieme». Così entrò nella comunità iniziando la formazione religiosa e collaborando con la scuola, dall’asilo alla secondaria; poi trascorse un anno a Torino, e due anni a Roma. «Da sportiva ho assistito ai Giochi Olimpici invernali, e da religiosa ho conosciuto le origini della Congregazione». Tornata in Québec, suor Jacinthe ha assunto la direzione dei servizi agli studenti e, dal 2016, è direttrice della scuola «Marie-Clarac». 

Anche suor Martine Côté è quebecchese, ha 59 anni e fa parte della Congregazione da 39 anni. «Sono cresciuta in una famiglia praticante, ma diventare suora non era nei miei piani. Volevo sposarmi, avere figli e insegnare», confida. Studiava Scienze dell’Educazione quando decise anche lei di lavorare al campo estivo «Marie-Clarac» di Saint-Donat-de-Montcalm. «La prima estate è andata bene. L’anno dopo non ci sono tornata. Mi sentivo triste e disorientata, ma l’anno successivo ci ho riprovato. Ed è lì che qualcosa è cambiato». Dopo otto anni nella comunità, ha conseguito la laurea e ha assunto la direzione dell’asilo. Successivamente ha guidato la scuola per 13 anni e, nel 2018, dopo un periodo sabbatico in Italia, ha preso le redini dell’ospedale. «Ho sempre cercato di seguire la volontà di Dio, ovunque mi conducesse. Oggi continuo a servirlo qui, in un luogo dove cura, compassione e dignità della persona sono al centro di tutto». 

«La scuola “Marie-Clarac” – spiega suor Jacinthe Caron – oggi accoglie circa 1.300 studenti, con il supporto di 180 dipendenti. Comprende asilo, scuola materna, primaria e secondaria. Accogliamo tutti i bambini, aiutandoli a sviluppare il loro potenziale fisico, intellettuale, sociale e spirituale. All’asilo e alla primaria seguiamo il programma del ministero dell’Istruzione, e offriamo corsi extra come nuoto, musica, tecnologia e robotica. La secondaria, riservata alle ragazze, oltre ad attenersi ai programmi ministeriali, propone un programma di educazione internazionale per formare cittadine consapevoli e rispettose della diversità. Fin dall’inizio, la scuola si è sempre distinta per la sua apertura verso tutte le religioni e per l’eccellenza dei servizi offerti a tutti gli studenti, inclusi coloro che necessitano di un sostegno specifico in ortopedagogia, creando così un ambiente favorevole alla crescita, all’integrazione e al successo».

Suor Martine Côté aggiunge che «i genitori che scelgono questa scuola condividono i nostri valori: per alcuni è la fede, per altri il desiderio di trasmettere principi universali come rispetto e solidarietà, camminando accanto alle persone, accogliendole come sono, senza pregiudizi». Valori che ispirano anche l’ospedale «Marie-Clarac». «Noi suore – prosegue suor Martine – ci impegniamo affinché ogni paziente sia accolto con calore e riceva le migliori cure possibili, e ci occupiamo del supporto affettivo e spirituale collaborando con professionisti laici che diventano le nostre mani, i nostri occhi e le nostre gambe. Madre Anselme Parisotto è riuscita a trasformare il progetto originario dell’ospedale in un luogo di vita con percorsi simili a sentieri, dove le persone potessero incontrarsi e sentirsi a loro agio. Oggi siamo un centro di riabilitazione e cure palliative con circa 450 dipendenti, 192 posti letto per la riabilitazione e 36 per le cure palliative, tra i più grandi del Québec e forse del Canada. Il nostro obiettivo è creare un ambiente di vita: ogni paziente deve sentirsi confortato e sostenuto fino alla fine, accompagnato dalla fede e dalla speranza».

Qui si accolgono persone di ogni origine e credo. L’evangelizzazione passa attraverso la presenza: un sorriso, una parola gentile, un ascolto attento. Qui nessuno è giudicato: chi entra sa di essere accettato per quello che è. «Siamo nell’anno giubilare della Speranza – ricorda suor Jacinthe Caron –, viviamo tempi segnati da conflitti e divisioni, eppure la speranza resta sempre viva. Tocca a noi alimentarla e valorizzare ogni gesto positivo circondandoci di persone autentiche, coltivando rapporti sinceri e apprezzando la semplicità della vita. È da qui che nasce il vero bene. Le Suore di Carità di Santa Maria sono una piccola comunità – conclude – ma con impegno e fede possiamo realizzare grandi cose. Tutti possono farlo: spetta a noi cambiare il mondo, se davvero vogliamo che cambi».

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Data di aggiornamento: 27 Dicembre 2025
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