Papa a Milano, tempo di periferie

Grande emozione per la visita di papa Francesco a Milano. Il via da Lotto 64, uno di quei luoghi da sempre nel suo cuore.
25 Marzo 2017 | di

Programma intenso per la visita del Papa a Milano. Grande cerimonia in Duomo, poi al carcere di San Vittore, quindi al Parco di Monza e, per finire, allo stadio di San Siro.

Oltre ai luoghi convenzionali, il Papa ha chiesto espressamente di poter visitare anche una di quelle periferie piene di problemi che da sempre attirano la sua attenzione. Detto fatto: ce n’è una comoda, proprio sulla strada che dall’aeroporto di Linate porta in città. La chiamano «Le Case Bian­che» di via Salomone, anche se di bianco da tempo non ha più nulla. Nello spiazzo al centro, ripulito per l'occasione, una piccola statua della Madonna.

Oggi i caseggiati che la compongono sono di un grigio sporco e macchiato. Il suo nome ufficiale è Lotto 64. Qui una volta c’erano le Case Mi­nime volute dal fascismo. Si chiamava quartiere della Trecca. Molti anziani lo ricordano anco­ra. Poi, all’inizio degli anni ’70, sono stati costruiti gli attuali palazzi, con i tetti foderati di amianto. Palazzi che, da allora, non hanno mai visto manutenzione straordinaria, e nemmeno quella ordinaria. E, se mai c’è sta­ta, è un lontano ricordo. 

500 famiglie e tanti anziani soli

Impianti elettrici non a norma. Portinerie che non esistono. E numeri civici che, per distinguere una scala dall’altra, sono scritti a mano con lo spray rosso. Ancora: vetrate di ingresso spaccate, pavimenti sconnessi, ascensori che sono un rischio perenne. Niente di diverso rispetto ad altre situazioni analoghe sparse nelle periferie milanesi.

Tra gli anziani che abitano qui tanti vivono agli ultimi piani, costretti dal meccanismo perverso delle assegnazioni di Aler (Azienda lombarda per l’edilizia residenziale) che non riesce a spostare ai piani bassi chi ha problemi di deambulazione. Così, quando la 94enne che abita all’ultimo piano deve uscire per una visita medica, bisogna chiamare la Croce bianca e trasportarla a braccia.

Una decina di anni fa l’Aler, proprietaria dei tre palazzi che som­mano venti numeri civici, iniziò a ipotizzare la demolizione del Lotto 64 e la realizzazione di un nuovo quartiere. Ma poi cambiò idea: non demolizione, bensì ristrutturazione, con un investimento di 10 milioni. Quei soldi, però, non si sono mai visti e la situazione, nel frattempo, è solo precipitata.

Nei palazzi di via Salomone oggi vivono quasi 500 famiglie. Moltissimi continuano a essere gli anziani, molti quelli soli e bisognosi di assistenza. Poi ci sono gli abusivi «per necessità»; quindi, gli abusivi del racket che rivendono gli affitti; gli zingari (abusivi, naturalmente). Almeno 60 gli alloggi occupati ille­galmente.

Il 18 per cento degli abitanti non è italiano

E poi ci sono gli immigrati (il 18 per cento degli abitanti non è italiano), soprattutto di religione musulmana, ma questi, a detta degli altri inquilini, sono tranquilli e non disturbano. E poi, naturalmente, c’è la droga. Oggi, tra i cortili scrostati, il fenomeno dello spaccio è meno evidente, più sommerso, ma for­se è aumentato a livello più imprenditoriale.

Società civile attenta e dalla parte di chi ha bisogno

Eppure, malgrado tutto, e a dispetto delle istituzioni, la società civile non è assente: c’è lo «Spazio anziani Salomone», gestito dai volontari della Caritas. Anche il responsabile, Giorgio Sarto, è un vo­lontario, da più di mezzo secolo, insignito dell’onorificenza Ambrogino d’oro 2013. Lo Spazio è un progetto in rete con i servizi del Comune, gli assistenti sociali e i custodi sociali.

Di fronte ai palazzoni Aler c’è la parrocchia di San Galdino, con la sua chiesa modernissi­ma, i campetti sportivi e la squadra di calcio.a parrocchia ospita nei suoi locali l’associazione e cooperativa «La Strada», nata nel 1980 come organizzazione non profit di volontariato per rispondere ai bisogni del quartiere periferico di Milano. L’associazione opera ogni giorno a fianco delle persone in difficoltà: bambini, giovani, adulti, famiglie, anziani, malati, per far fronte a problemi di scuola, famiglia, casa, lavoro, salute, povertà, solitudine e integrazione.

Poi c’è il comitato «Salomone Rinasce», fondato da Oscar Strano, 23 anni, studente di Giurispru­denza, impegnato in politica, presidente del Municipio di Zona 4, e da sua nonna, Silvana Gallo, vispa settantenne già abitante delle Case Minime della Trecca e «abusiva storica».

L'articolo completo della visita del Papa a Milano nel numero di aprile 2017.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017
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