Pronto, chi legge?
Un libro per non sentirsi soli. Sembra uno slogan eppure è il senso profondo che ha ispirato l’iniziativa «Libri al telefono», avviata nel dicembre 2020 a Trieste, e tuttora in corso, su impulso di due librai: Gaspare Morgante e sua moglie Laura Terdossi; di Lecco lui, udinese lei. A coronamento del sogno di una vita, dopo aver maturato esperienze lavorative diverse, nel 2008 i due decidono di trasferirsi da Milano in Friuli-Venezia Giulia, e di aprire, a Gorizia, la loro prima libreria, affiliata al circuito Ubik. Le difficoltà non mancano, ma costanza e forte motivazione li portano ad affermarsi, tanto che aprono una seconda libreria, questa volta a Trieste, nel 2013. Crocevia della Mitteleuropa, città vocata a una dimensione multiculturale per ragioni storiche e linguistiche, e che ha dato i natali a due giganti della letteratura come Italo Svevo e Umberto Saba, Trieste regala a Gaspare e a Laura nuove soddisfazioni. I loro sacrifici vengono premiati, e i risultati si vedono. Almeno fino al marzo del 2020, quando esplode la pandemia di covid-19 che coglie tutti impreparati.
All’improvviso un’ombra sinistra si allunga sul futuro dei due librai. «Dopo i primi giorni di spaesamento – ricorda Morgante – ci siamo chiesti come saremmo andati avanti. Eravamo preoccupati che i grandi operatori del mercato online potessero avvantaggiarsi a nostre spese. Così abbiamo iniziato a ragionare su come organizzarci per non perdere i nostri clienti, e per far vedere loro che eravamo ancora attivi». Intanto viene lanciata l’iniziativa «Libri da asporto», voluta da alcuni editori, e alla quale la coppia aderisce. Gaspare e sua moglie iniziano a consegnare libri a domicilio. Devono acquisire nuove abilità e competenze, e comprendere il meccanismo dei pagamenti. Poi la buona sorte ci mette lo zampino, nonostante il lockdown. «La nostra attività rientrava tra quelle considerate necessarie. E quindi, dopo qualche settimana, abbiamo riaperto. Era il 15 aprile 2020. Non potevamo svolgere attività interna in libreria, né organizzare incontri con gli autori. Ma abbiamo sfruttato internet facendo presentazioni online tramite alcune piattaforme digitali. Per fortuna non abbiamo più dovuto sospendere l’attività».
Amicizie nate al telefono
Il periodo di Natale del 2020 si rivela disastroso, tra zone rosse e persone che non possono spostarsi. Gaspare e Laura non si perdono d’animo. «Una mattina di quel mese di dicembre – rammenta Morgante – una mia collaboratrice, Samanta Romanese, mi dice di aver sentito di un bibliotecario spagnolo, vicino a Madrid, che, non potendo più accogliere gli utenti in biblioteca a causa delle restrizioni per il coronavirus, ha deciso di mettersi a leggere per loro alcuni libri al telefono. Così ci siamo detti: perché non lo facciamo anche noi, magari solo per il mese di dicembre?». Del resto, la solidarietà è nel Dna di Gaspare e Laura. Lei è stata a lungo volontaria alla Mensa dell’Opera San Francesco per i poveri, a Milano, e il marito ha sostenuto economicamente molte associazioni. I due postano un messaggio sul loro sito, che viene poi ripreso da un tweet. La proposta corre veloce sul web. «Nel giro di pochi giorni – ricorda Morgante – abbiamo ricevuto tantissime richieste sia da parte di persone che volevano ascoltare la lettura di un libro sia da parte di volontari che si offrivano per leggere. Dopo esserci messi a disposizione noi quattro – io, mia moglie e i due dipendenti – per leggere a turno, abbiamo coinvolto i volontari, associando ogni lettore a un ascoltatore».
Il servizio di lettura viene effettuato, per ogni persona, da una a tre volte alla settimana. Ogni sessione dura circa 45 minuti. «Per i volontari di Trieste mettiamo a disposizione i nostri libri in conto visione – precisa Morgante –. Ma è chi ascolta che decide cosa farsi leggere. La prima persona che si è rivolta a “Libri al telefono” ci ha chiesto di ascoltare la lettura di un saggio sulla storia della nostra città. Tra i testi attualmente in lettura abbiamo La metà di niente, romanzo di Catherine Dunne, e C’era una volta adesso di Massimo Gramellini. Romanzi e saggi storici sono i generi più gettonati. Una volta finito il libro prescelto, il volontario ce lo riporta indietro e ne chiede un altro. Ma ci sono anche volontari fuori Trieste, in giro per l’Italia. In questo momento abbiamo circa 25 volontari attivi, cioè 25 letture in corso in varie parti d’Italia. Per esempio, c’è un volontario di Conegliano (TV) che sta leggendo un libro a una persona di Palermo; un altro di Trieste che sta leggendo un libro a una persona che vive in Campania. Si è creata una rete di relazioni a dimensione nazionale, mentre noi l’avevamo concepita solo come un’iniziativa locale».
Per evitare intromissioni indesiderate o truffe telefoniche, lettore e ascoltatore si scambiano una password. La lettura avviene attraverso i telefoni fissi oppure gli smartphone. «All’inizio avevamo messo a disposizione le linee telefoniche della nostra libreria, ma poi, con le direttive anti covid, la lettura fatta da casa è diventata più sicura, e si sono evitati spostamenti inutili». Gli ascoltatori sono spesso persone molto anziane e sole, in prevalenza donne. Ci sono anche ipovedenti, e un paio di sessantenni che stanno facendo un percorso di recupero. Tra i volontari della lettura si contano soprattutto pensionati, in particolare donne. Alla fine di ogni sessione, la lettura sfocia sovente in una conversazione tra i due interlocutori. E sono nate anche amicizie. «Proprio qui a Trieste, una lettrice ha incontrato la sua ascoltatrice, e hanno preso un tè insieme».
L’onorificenza di Mattarella
L’iniziativa di Gaspare e Laura è stata di stimolo e di esempio anche per altre librerie, sia all’interno del circuito Ubik che altrove. «A San Pietro di Feletto, nel trevigiano – dice Morgante con un certo orgoglio –, l’amministrazione comunale ci ha comunicato di aver adottato la nostra idea all’interno del suo territorio, offrendo questo servizio di lettura agli anziani tramite il coinvolgimento dei servizi sociali. Apprezzamenti sono arrivati da Elisabetta Gnone, scrittrice di libri per ragazzi, e dall’attore Giuseppe Cederna (l’indimenticabile soldato Antonio Farina nel film premio Oscar Mediterraneo di Gabriele Salvatores, ndr)». La pandemia, in fondo, non ha mai spaventato la coppia di librai. «Personalmente – confessa Morgante – non ho mai temuto di dover chiudere per sempre. Ho sempre pensato che ce l’avremmo fatta. In situazioni come quella della pandemia, leggere può essere d’aiuto. Soprattutto per le persone sole e anziane».
Della bontà di questa idea si è convinto anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha nominato Gaspare Morgante e Laura Terdossi Ufficiali dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana come riconoscimento per la loro originale iniziativa di solidarietà nei confronti di quanti vivono in condizioni di solitudine e isolamento. Al pensiero, Morgante si emoziona ancora: «Quando la Presidenza della Repubblica ci ha contattati, io e Laura non riuscivamo a crederci. Poi, in occasione della cerimonia di consegna dell’onorificenza al Quirinale, il 29 novembre scorso, Mattarella ci ha manifestato il suo apprezzamento, ci ha ringraziato e ci ha fatto i suoi complimenti».
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