Occorre saper «vedere» Roma per poterla amare. Per capire cosa sia davvero la «Città Eterna», al di là dei luoghi comuni. Dove passato e presente trovano il loro punto di partenza e di arrivo.

Ad accompagnarci in questo viaggio è Francesco Rutelli, già sindaco di Roma (1993-2001) e Ministro della Cultura, con un libro originale, che è allo stesso tempo una dichiarazione d'amore per una città i cui resti sono «profondi fino agli antipodi». Con costruzioni, ricostruzioni, sovrapposizioni e riutilizzi. Un racconto che dal «basolato» (antichissima pavimentazione) dell’Appia arriva al prossimo futuro.     

«Roma è l’unica città veramente mondiale che esista – spiega l’autore –. Quello che ha creato in questi 2800 anni di storia non si ferma qui». Le sue strade arrivano agli angoli più impensati della Terra. «Per questo – sottolinea – abbiamo bisogno continuamente di andare a leggere dentro, sotto quello che vediamo. Perché è straordinariamente ricca, sorprendente, affascinante».

Il viaggio dell’autore è ricco di riferimenti, ricostruzioni, segreti svelati. Ogni arteria, dalle strade consolari a quelle interne, ripropone storie di governo e di civilizzazione. Le stratificazioni testimoniano l’«anima» di Roma. Un’identità capace di metabolizzare il tempo e rivolgersi al mondo. Ne sono testimonianza i centomila chilometri di strade costruite tra madrepatria e Impero.

Si parte dal «chilometro zero», dalla statua di Marco Aurelio sulla piazza del Campidoglio. Un monumento con innumerevoli riproduzioni nel mondo: dal Capitol Hill di Washington al Capitolio Nacional de L’Avana (Cuba), passando per il Capitole di Tolosa in Francia, fino ad arrivare al Campidoglio di Honolulu nelle Hawai e a quello di Juneau in Alaska. Altre realtà rappresentano l’arco trionfale romano, come l’Arc de Triomphe di Parigi o quello eretto da Luigi I a Monaco di Baviera, fino al più grande arco del trionfo costruito a Pyongyang (Corea del Nord).

Vi sono poi gli angoli nascosti della città, i monumenti noti e meno noti, oppure i numerosi corsi d’acqua che scorrono sotto i piedi dei romani. Racconti legati spesso ad aneddoti personali dell’autore, come i capitoli dedicati al Celio, alle chiese Santi Quattro Coronati e all’imponente Basilica di San Clemente. Fino ad arrivare al «grande abbraccio» universale del colonnato del Bernini, in piazza san Pietro. Una Capitale ricca di storia, ma anche di futuro. Perché ad essa si rifà, da sempre, il mondo intero.