17 Marzo 2022

Una potenza di gioia

Anche il Papa ha ricordato, nel corso della recente intervista a Fabio Fazio, l’importanza del buon umore. L’ha fatto citando san Tommaso Moro e la sua preghiera.
Tommaso Moro

© Leemage / Corbis via Getty Images

«Buongiorno, da abbonato vorrei segnalare la mia contrarietà alle vignette su Gesù, che appaiono sul “Messaggero”».
Lettera firmata

 

Da circa un anno abbiamo inserito nella nostra rivista uno spazio occupato da alcune vignette realizzate da don Giovanni Berti (è lui che sta dietro alla firma Gioba). Ci è piaciuto il suo stile, perché ha la capacità di presentare un messaggio attraverso una forma comunicativa che, utilizzando immagini e testo, attiva una delle risorse più importanti dell’uomo: l’umorismo. Questa parola è imparentata con altri termini come umiltà e umanità, che condividono la comune radice «humus»: l’idea evocata è quella della terra, della materia di cui siamo fatti, che è accogliente e fertile.

A volte, ammettiamolo, il modo di affrontare le situazioni della nostra vita rischia di essere un po’ troppo serioso, al punto da indispettirci ogni qual volta si presenti qualcosa che esce dal nostro schema o che non risponde al nostro modo di pensare. Eppure, quanto ci fa bene quando sappiamo prenderci un po’ in giro, riderci un po’ su, ridimensionare certi tratti di noi: «Non permettere che mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo ingombrante che si chiama “io”», diceva Tommaso Moro in una sua preghiera. Tuttavia, comprendo bene che si possa cadere nel rischio di semplificare eccessivamente e banalizzare una certa situazione, mettendo in atto un atteggiamento svalutante; a maggior ragione, quando si parla di temi legati alla religione e alla fede, che toccano valori fondamentali ed esperienze preziose da custodire.

Le vignette che proponiamo non hanno alcun intento dissacrante, sono invece una modalità di comunicazione che non vuol affermare una verità di fede, ma proporre degli elementi un po’ paradossali e inaspettati, che rompono qualche nostro schema, celando un quesito, un interrogativo che potrebbe farci bene. Come in altre situazioni, queste proposte possono generare un disagio: credo sia importante imparare ad ascoltarlo, senza entrare subito in conflitto, facendo spazio a un linguaggio magari diverso dal proprio, ma che forse ha qualcosa di buono da dirci.Vogliamo evitare, invece, l’ironia tagliente e pesante, che vuol distruggere e demolire.

Questo è anche l’intento di Gioba, che così si esprime, nel suo sito personale (gioba.it), in merito alle sue vignette: «Anche le pagine del Vangelo sono fonte di ispirazione, non per banalizzare il messaggio che contengono, ma al contrario per cogliere la potenza di gioia che è nascosta nella storia di Gesù». Un obiettivo alto, che magari non sempre si riesce a raggiungere, ma che apre una via che vale la pena di provare a percorrere. Sempre Tommaso Moro, la cui vita non è stata affatto uno scherzo, conclude così la sua preghiera: «Dammi, Signore, il senso del buon umore. Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo per scoprire nella vita un po’ di gioia e farne parte anche agli altri».

 

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Data di aggiornamento: 20 Aprile 2022
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