Il canone della longevità

Un vademecum che spiega che cos’è oggi la vecchiaia e com’è cambiata negli ultimi quarant’anni, ma anche una guida per quanti oggi sono chiamati a occuparsi di persone anziane. A consegnarci queste pagine è il noto geriatra Renzo Rozzini, invitandoci a riconsiderare la cultura dell’età avanzata basandola su rispetto, dignità e responsabilità collettiva, che poi è l'altro nome della cura.
Fino a ieri invecchiare era considerata una vera e propria malattia e i vecchi dei sopravvissuti. Loro stessi si pensavano così: avevano affrontato due guerre mondiali, epidemie, fame e miseria e quelli che erano i disturbi legati all’età avanzata erano vissuti come normali acciacchi con i quali bisognava imparare a convivere. Oggi la situazione è diversa: gli anziani sono più colti e informati, hanno una salute migliore perché nel corso della loro vita hanno potuto curarsi, hanno goduto di una maggiore protezione sociale e sanno bene che alcuni disturbi, se affrontati nei modi e nei tempi giusti, non sono una condizione inevitabile, bensì frutto di patologie che si possono tenere sotto controllo. Ancora: pare siano anche più felici, non solo dei loro coetanei di qualche decennio fa, ma anche delle generazioni più giovani di oggi. Uno studio pubblicato sulla rivista "Forbes", infatti, dimostra che la curva della cosiddetta felicità ha un andamento a U, dove la parte più bassa coincide con i due decenni centrali della vita (la fascia, cioè tra i 30 e i 50 anni, considerando l’età media fissata a 80 anni), quando si è sottoposti a stress e bisogni di conciliare, spesso faticosamente, vita privata e vita lavorativa.
Se dunque gli anziani di oggi sono mediamente più sani, più felici e più informati di quelli di un tempo, anche l'approccio medico e sociale nei loro confronti deve cambiare. E quindi: come affrontare oggi questa importante età? Come trattarla? È a questa domanda di fondo che cercano di rispondere queste pagine, le quali, con linguaggio chiaro e coinvolgente, fondono rigore scientifico e sensibilità umana. Rozzini non si limita a descrivere l’invecchiament, ma lo esplora attraverso dati clinici, esperienze personali e casi reali, demolendo stereotipi e paternalismi, per offrire tanti spunti concreti sia ai familiari che agli operatori sanitari. In primis, l’importanza di un approccio multidimensionale e multidisciplinare alla cura, che non si esaurisce nella medicina ma abbraccia la relazione, la comunità e un sistema sanitario più attento alle persone.
Il canone della longevità si rivela dunque un’opera non solo utile, ma di stretta attualità. Un contributo intelligente che offre riflessioni, strumenti e una nuova narrazione per affrontare con dignità, benessere e ricchezza di senso, l’età che avanza.
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