Questo scrisse, nel 1224, frate Francesco a frate Antonio, avviando la tradizione degli Studia francescani, in cui si impartiva una solida formazione teologica e culturale ai frati. E di cui lo Studium del convento del Santo è tra i più rinomati esempi.
Fu ritrovata miracolosamente incorrotta nel 1263, a una prima ricognizione del corpo di sant’Antonio. Da allora la lingua del Santo è venerata da milioni di devoti, segno tangibile di un carisma totalmente al servizio del Vangelo.
Un legame importante, intessuto fin dall'inizio della storia della Basilica, è quello con il mondo della cultura, soprattutto nel rapporto con l'Università di Padova.
La lingua può far tanto male, ma anche tanto bene. Con la lingua possiamo pregare, lodare Dio, dispensare buoni consigli, esortare. E soprattutto, come insegna sant’Antonio, solo frenando la lingua è possibile dedicarsi al silenzio.
Subito dopo la sepoltura di frate Antonio, cominciarono ad accorrere presso la sua tomba migliaia di persone. Per accogliere questo flusso continuo di devoti, fu necessaria la repentina costruzione della grande Basilica...