Comunicare è già di per sé una bella scommessa. Figuriamoci comunicare qualcosa di inafferrabile e complesso come la fede… Gli autori di questo bel libro, però, non si lasciano scoraggiare e, alternando letture storico-sociali a indicazioni concrete, compongono un prezioso sussidio per chi si accinge a svolgere attività pastorale oggi, in piena era digitale. «I mondi della comunicazione hanno realizzato un ambiente che abitiamo senza soluzione di continuità nel lavoro, nello studio, nel tempo libero» scrivono Fabris e Maffeis nell’introduzione.
La ricerca della verità e la costitutiva fragilità di ognuno di noi, frati e giornalisti compresi, impongono di interrogarsi e ascoltarsi spesso. Talvolta persino di cambiare idea.
Si è spento il 5 luglio 2017 Joaquín Navarro-Valls, indimenticato portavoce di Giovanni Paolo II. Per l’occasione riproponiamo questa ampia intervista, uscita sul «Messaggero di sant’Antonio» nel marzo 2010 col titolo di «Il Papa comunicatore».
Le parole dette possono seminare vita o morte. Il peso della parola uccide, il peso della parola può salvare. «La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda» (Mt 12,34).
«Sul web siamo noi la merce» risponde Gianni Riotta. Mai prima d’ora ci sono stati così tanti dati personali e sensibili in circolazione. È la fine della privacy? Forse sì, ma difendersi è (almeno in parte) possibile.