Le nostre radici sono fatte di strade: alcune sono celebri, altre ignote. Percorsi che portano lontano, come fossero esistiti prima dell’uomo, con la Terra stessa. Strade tracciate dalla natura, che l’umanità ha cominciato a percorre dalla notte dei tempi.
Africo è un paese senza strade. Circa trecento anime, sparse su una montagna dell’Aspromonte. Dalla marina lo si raggiunge in sei ore di cammino. Un luogo isolato dal resto del mondo. O meglio, il mondo, per la gente che lo abita, è questo. Non c’è neppure una scuola. Il maestro, quando sale, dorme da un cugino. Non ci sono divertimenti. Se non quelli creati dall’immaginazione dei piccoli.
La bellezza sia con te, un monito prezioso, un viatico essenziale, è il titolo dell’ultimo libro di Antonia Arslan. La scrittrice di origine armena, nota ai lettori del «Messaggero di sant’Antonio», dopo diverse pubblicazioni a carattere letterario ha imboccato la strada della narrativa e non si è più fermata (da La masseria delle Allodole i fratelli Taviani hanno tratto un film).
Abbiamo il patrimonio artistico e culturale più consistente al mondo. E sta crescendo la consapevolezza che costituisca una risorsa strategica per il rilancio del nostro Paese.