Fra Danilo Salezze, partendo da un brano di una biografia antoniana, rilegge, attualizzandolo, il «sogno di sant'Antonio». O, meglio, di Fernando, come allora il nostro Santo si chiamava.
Un alcolista finito in sedia a rotelle riscopre l’amore per se stesso e per gli altri grazie alla vocazione fumettistica. È la trama di «Don’t worry» (USA 2018), pellicola di Gus Van Sant che parla di disabilità con ironia.
Pensare che il bene sia impossibile o peggio ancora inutile è una grande tentazione del demonio che porta allo scoraggiamento e al disimpegno. Sant’Antonio lo sapeva bene, e ci aiuta a reagire.
Quando non sappiamo essere testimoni credibili dell’evangelico «vino nuovo», ci rifugiamo in quello vecchio, sotto il quale si nascondono dipendenze da sostanze varie o da gioco.
La nostra rigenerazione passa attraverso la volontà di rinascere. Rinascere è possibile perché, come dice sant'Antonio, «se offri a Cristo il fiore della contrizione... egli corre ad abbracciarti».