Giornalista, vaticanista, scrittore, Masina fu protagonista della stagione di rinnovamento del «Messaggero di sant’Antonio». È scomparso a Roma il 28 giugno.
Gli ultimi anni della sua vita andava vestito di bianco. Una lunga barba gli incorniciava il volto. Parlava di pace, e ancora di morte e di vita. Era per tutti un grande saggio. Aveva girato il mondo e portato alla luce realtà nascoste, vicende di popoli vicini e lontani.
Sui giornali tutto sembra funzionare, tutto è incoraggiante, ma poi alzo gli occhi e quello che vedo non torna, non corrisponde a ciò che sta accanto a me, a ciò che sfioro, a ciò che ascolto.
«Unicamente la verità può essere ed è il fondamento incrollabile della felicità» scriveva nel suo ultimo editoriale prima del martirio padre Massimiliano Kolbe, figura di grande santo e giornalista.
Quando una testata chiude ci ritroviamo tutti un po’ più poveri, un po’ più tristi. Le cause del calo della carta sono tante, ma… vogliate bene alle riviste, se potete!