Dicembre è il mese della natività. Un bambino è nato per noi, un figlio che ci ha resi fratelli.
Il fratello o la sorella sono il primo «diverso da noi», l’inizio di un percorso di comprensione e accoglienza dell’altro.
Gli anziani sono le nostre radici, ma anche le nostre ali. Sono il nostro passato e il nostro presente. La nostra speranza.
Il dialogo interreligioso si alimenta di piccoli passi che possono rivelarsi di grande portata. Proprio come quelli compiuti da papa Francesco durante la sua visita in Iraq lo scorso marzo.