Il Carnevale è una festa pagana con radici antropologiche profonde, che poi è stata «incorporata» nel calendario cristiano come l’«eccesso» che precede il «vuoto» della Quaresima, da attraversare per gustare pienamente la gioia della Resurrezione.
«Infine» Cristo è risorto! Questo è ciò che abbiamo bisogno di sapere, Non per lui, ma per noi. Perché, contro il buio pesto che a volte avvolge la nostra vita, abbiamo bisogno del sole sfolgorante del mattino di Pasqua.
Oggi inizia il Triduo pasquale, il tempo liturgico più forte dell'anno. Un gruppo di giovani lo vivrà fianco a fianco con i frati della Basilica, prestando servizio anche in alcune opere di solidarietà.
Un gioco di parole per non cedere all’accidia e alla freddezza che attenta ai nostri cuori. È il centro del messaggio di papa Francesco per la Quaresima. Come attuarlo nel concreto?
Ciò che siamo l'abbiamo capito nel giorno di Pasqua, «partoriti» dal grembo di quella notte santa che sola sa che cosa sia davvero successo, e ne serba per sempre il mistero: redenti e salvati dall’amore «esagerato» del Signore.
Quest’anno Pasqua è caduta nello stesso giorno in cui, novant’anni fa, nasceva Joseph Ratzinger. Quale miglior occasione per omaggiare un grande uomo di Chiesa che ha saputo vivere fino in fondo la missione affidatagli?