Arrivare all’apice della politica, del business, della cultura, delle arti è l’obiettivo di ogni migrante. L’affermazione sociale diventa infatti il riconoscimento della sua integrazione ed emancipazione.
Che cosa è l’odio? È «una forma di estrema arroganza, di eccezionale presunzione, che fa sì che noi, il nostro modo di pensare, il colore della nostra pelle, la nostra cultura, la nostra religione siano considerati il centro dell’universo, l’unica forma legittima di esistenza. Non accettiamo di esserne parte. Incoscienti e presuntuosi, pensiamo di essere il tutto». In sintesi «il rifiuto dell’altro da noi». In Odiare l’odio (Rizzoli) Walter Veltroni non si limita a descrivere quel che sembra spirito dominante del tempo.
Negli ultimi tempi l'assenza di proposte e di ambizioni prevale in politica e nei palazzi del potere. Segno che è ora di invertire la rotta ed esercitare l'audacia.