A lui chiediamo il dono di non voltare le spalle a nessuno, di non passare oltre, ma di prenderci cura di chi è in difficoltà e offrigli un progetto di vita.
La pandemia ha aperto una finestra di cambiamento possibile: abbiamo capito che molta della nostra mobilità era superflua e che non solo il consumo ci fa felici.
Dopo la pandemia, possiamo perfezionare la nostra capacità di ascolto anziché di consumo della natura, per avanzare verso una splendida comunione tra di noi, con la natura e con Dio.