La nostra lingua, parlata e scritta, si sta impoverendo e riempiendo di strafalcioni. L’espressione si fa sempre più semplificata e povera di argomentazioni. Sotto accusa internet e l’abbandono di alcuni capisaldi della nostra tradizione didattica.
L’assenza di alunni poveri, nomadi e disabili in una scuola non può essere mai considerata un valore aggiunto. Perché diversità è da sempre sinonimo di ricchezza. Lo insegna la storia…
Le due relazioni di apertura del convegno «Tra l’altro. Crescere nella diversità» lanciano la sfida del «pensare ospitale» ai 900 insegnanti coinvolti dalla Diocesi di Padova e dal Messaggero di sant’Antonio.
Le patologie che colpiscono i più piccoli si intensificano alla ripresa dell’anno scolastico. Ma il tipo di parto alla nascita e la presenza di fratellini più grandi possono fare la differenza.
Si può essere inconsapevoli promotori di inclusività e, al contempo, oggetto di inclusione. Leggere per credere la storia di Sara, collaboratrice scolastica affetta da sindrome di Down.