Lo sfruttamento di persone e risorse nei Paesi in via di sviluppo è un circolo vizioso che si può rompere soltanto mettendo in discussione stili di vita e senso di responsabilità.
Il «land grabbing», l’accaparramento di terre e materie prime, da parte dei Paesi più potenti a danno di quelli in via di sviluppo è un fenomeno sempre più ampio e pericoloso. Perché ruba storia, cultura, diritti, beni e, soprattutto, futuro.
Ci si fa l’abitudine, a essere uomini-talpa. Ci si fa l’abitudine anche al rischio di morire sepolti vivi, pur di trovare gli zaffiri, gli «occhi del cielo».