La missione dei frati nella cittadina paraguaiana ha radici antiche e oggi è il fulcro di un progetto di promozione umana, spirituale e sociale che parte dai bambini e dai giovani per abbracciare l’intera comunità.
Chi l’avrebbe detto che la vita avrebbe condotto una donna, che vendeva bigiotteria nel centro di Brescia, in Romania, dove avrebbe iniziato a produrre formaggi per aiutare giovani in difficoltà?
Un progetto in Kenya che mira a diminuire la mortalità materno-infantile in una zona rurale, affonda le radici nel 1925 e nel coraggio di una missionaria, che ha fondato la prima congregazione di medici donne nella Chiesa.
Avviato a Rovigo un percorso di autonomia per ragazzi con disabilità intellettive. Skipper e Marinai prenderanno il largo nel mare della vita, anche grazie a Caritas sant’Antonio.
Un progetto che sembra al limite dell’assurdo, portato avanti da suor Simona Villa, missionaria e medico chirurgo, che salverà in Togo decine di giovani dalla tossicodipendenza.
125 progetti in 36 Paesi, per un totale di circa 3 milioni e 600 mila euro. Nonostante le guerre e le crisi economiche, la solidarietà in nome di sant’Antonio rimane costante. A riprova che il bene trova le sue strade, anche nei tempi peggiori.