Taranto è uno specchio dell’Italia: c’è la solitudine degli operai, la criminalità, la distruzione di un paesaggio, la povertà e la ricchezza, l’incertezza, la paura, l’illusione di un futuro diverso. Ma c’è anche la bellezza...
Diciamo subito che questo è un libro di storie. Scritte bene (lo garantisce anche Carlo Lucarelli nella prefazione, e lui se ne intende di storie). Vere. Magari abitate da tanti nomi che qualcosa diranno o richiameranno anche al più sprovveduto tra noi, ma per la maggior parte raccontano di uomini e donne, e anche ragazzini, senza nome.
Le città non diventano comunità se si pensa solo a bed & breakfast e alberghi, o se gli affitti sono impagabili. Le città sono fatte dai loro abitanti.
Che cosa c’è di più emozionante di una vita vera che, tra alti e bassi, si mette in gioco? Senza misconoscere fatiche e cadute, ma nella fede che Dio cammina con noi.