Ulisse, Sindbad, Colapesce, il capitano Achab… Ad accomunare i protagonisti di questo albo è il forte legame con il mare che, come scrive l’autore, «sin dalla notte dei tempi rivela la nostra vera natura, lascia affiorare i nostri istinti».
Roma, sabato 16 ottobre 1943. Attorno alle 5 del mattino, i nazisti, che da un mese occupano la città, danno il via al rastrellamento del Ghetto: vengono arrestate 1.259 persone, quasi tutte di religione ebraica, 1.023 delle quali sono immediatamente deportate ad Auschwitz, da dove torneranno solo in 16. È questo il drammatico evento che fa da sfondo al volume di Ritanna Armeni, Il secondo piano, giunto nelle librerie da qualche settimana.
È disponibile da qualche mese su Amazon Prime la più recente versione cinematografica del Giardino segreto, il romanzo più bello, aspro e sfaccettato di Frances Hodgson Burnett: una forte dimensione magica, la faccetta intelligente di Dixie Egericx nel ruolo di Mary e la partecipazione di Colin Firth, zio malinconico, la brughiera nuda e lo slancio della natura che vince tutto.
Probabilmente perché in questa «vicevita», giusto per prendere a prestito il titolo di un altro libro di viaggi, a cui siamo stati seppur momentaneamente costretti a vivere, più o meno rinchiusi in casa, dotati dell’ormai famosa «autocertificazione» – moderno lasciapassare che però ai suoi tempi apriva ben altri confini – pur di uscire dal proprio comune, fatto sta che i libri di viaggio sono come i famosi «profumi» per far rinsavire le persone svenute. Questo di cui stiamo parlando, poi, è un signor libro di viaggio.
È la montagna il rifugio dell’uomo. Tanto da farlo riflettere sul destino dell’umanità. Un mondo incontaminato, ma fino a quando? Mutamenti climatici e riscaldamento globale si inseriscono nell’interrogativo su quale sarà il nostro futuro.
Diciamo subito che questo è un libro di storie. Scritte bene (lo garantisce anche Carlo Lucarelli nella prefazione, e lui se ne intende di storie). Vere. Magari abitate da tanti nomi che qualcosa diranno o richiameranno anche al più sprovveduto tra noi, ma per la maggior parte raccontano di uomini e donne, e anche ragazzini, senza nome.