Al cuore dell’uomo per riscoprirsi fratelli
Era l’ottobre del 2021 quando in Vaticano si annunciava la nascita della «Fondazione Fratelli tutti». Una realtà ispirata, sin dal nome, all’enciclica sulla fraternità e l’amicizia sociale firmata da papa Francesco il 3 ottobre del 2020, vigilia della festa di san Francesco, a ribadire il forte legame tra i contenuti dell’enciclica e la visione cristiana del Poverello di Assisi, dalle cui Ammonizioni il Papa aveva persino voluto trarre il nome del documento. Ma «francescane» sono pure le finalità della Fondazione, riassunte in una sorta di motto che guida ogni attività: «Riconoscersi fratelli ed evangelizzare le culture per camminare insieme».
Non stupisce, quindi, che a presiedere questa realtà, che si muove seguendo il fiume carsico della fraternità, sia un francescano, Mauro Gambetti, il quale, fin quando il Papa non l’ha nominato cardinale, era custode del Sacro convento di Assisi. Conferma, sorridendo, il cardinale Gambetti: «Francesco d’Assisi ci ha aiutato a riscoprire una verità di fondo: l’incarnazione di Gesù è tutta tesa a far sì che l’uomo fiorisca nel divino, cioè che possa aspirare al compimento di quella vocazione, che ha inscritta nel cuore, a essere immagine di Dio. È in questo senso, quindi, che la fraternità riproposta da san Francesco ci consente di dar voce a tutto l’umano e a tutte le sue differenze, dei vari popoli e di culture, e di comporre queste differenze in una sinfonia intorno a un principio di armonizzazione: il divino-umano che è Gesù. Per questo negli scopi della Fondazione è fondamentale il binomio “fraternità-evangelizzazione delle culture”, che ci fa camminare insieme alla luce del Vangelo. E questo si sposa effettivamente con la storia, bellissima, che san Francesco ci ha fatto riscoprire, attingendo alle origini dell’esperienza dei discepoli con Gesù».
Fraternità e valorizzazione delle differenze
La missione della Fondazione è poliedrica e, anche in collaborazione con più dicasteri vaticani, si muove su tre direttrici: quella artistico/culturale, quella della formazione e quella del dialogo con le culture e le religioni. «Tutta la nostra azione – specifica a riguardo il cardinale Gambetti, che ricopre anche gli incarichi di arciprete della Basilica di San Pietro, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro – prende avvio da un’icona biblica: l’incontro tra Pietro e Cornelio narrato negli Atti degli Apostoli. Pietro è ospite nella casa del centurione romano quando, grazie a un’ispirazione divina, comprende che la fraternità lo rende uguale a Cornelio, perché il Signore non fa differenze tra esseri umani. Nasce qui l’incontro della Chiesa con popoli, culture e religioni diverse. È stata questa la svolta che ha reso “cattolica” la Chiesa e ha spinto Pietro e gli altri ad annunciare a tutti la vita di Gesù. D'altra parte accade sempre: quando lo Spirito Santo discende nei cuori, ogni uomo può fare la stessa esperienza degli apostoli».
Per favorire l’incontro con ogni uomo e ogni donna del nostro tempo, la Fondazione si pone dunque simbolicamente sulla «soglia» tra la basilica di San Pietro e la città. Lo simboleggia anche il logo, che rappresenta la grande basilica, da cui la Fondazione nasce, con il colonnato del Bernini proteso ad abbracciare il mondo, da cui la missione parte. Spiega ancora il cardinale presidente: «I tre ambiti di impegno – arte, formazione e dialogo –, pur in apparenza distanti, sono dunque connessi alla natura del luogo: qui è custodito il carisma di Pietro e del ministero che gli è stato affidato, che trova continuità nella successione apostolica; questo è il luogo della testimonianza e della promozione della luminosità della Chiesa che è fondata su Gesù. Questo è anche un principio di unità per tutta la cristianità. Dunque, siccome la natura di questo luogo è legata a tutto ciò, ci è sembrato importante riscoprire questi aspetti, dando evidenza ai significati che qui sono racchiusi, e il linguaggio dell’arte, che è universale, favorisce la comprensione dei significati. La Fondazione si occupa, poi, di formazione, perché pensiamo che sia importante educare e far sì che le persone abbiano occasioni per maturare quei sentimenti, quei valori che sono già scritti dentro al cuore di ciascuno e che dobbiamo solo far emergere».
In dialogo col mondo
«Il terzo ambito, quello del dialogo – conclude il cardinale –, è in un certo senso propedeutico agli altri due: perché i valori umani fioriscano, infatti, c’è bisogno di un confronto, di una intersezione con gli altri. In fin dei conti, è nella relazione che noi abbiamo la possibilità di crescere, secondo una coscienza che viene illuminata anche da contenuti, riflessioni, proposte che ci giungono dalle altre persone. Per questo l’ambito del dialogo è la “spina dorsale” di tutte le attività che la Fondazione propone e rappresenta il ponte per costruire reti fraterne che ruotano tutte, come si diceva all’inizio, attorno alla dimensione sorgiva legata a Pietro e alla Chiesa, che è madre. Se affiniamo, grazie alla spiritualità, all’arte, all’educazione e al dialogo, la nostra umanità, potremo anche noi riscoprirci, come Pietro, fratelli di ogni uomo e ogni donna, nel rispetto delle differenze di ciascuno. E incontrandoci come fratelli, potremo illuminare le reciproche esperienze e illuminare la realtà, in modo da far risplendere quella comunione che si fonda, appunto, sulla nostra comune appartenenza alla famiglia umana». In definitiva, l’azione portata avanti dalla Fondazione insegue un sogno che da sempre accompagna l’essere umano, un sogno difficile ma non impossibile da realizzare: che tutta l’umanità, perché tale è l’orizzonte della Chiesa, possa ritrovarsi insieme, in una piazza come San Pietro e in un grembo come quello della basilica, per costruire insieme un mondo più giusto, fraterno e pacificato.
Le attività in pillole
Tre, come abbiamo visto, gli ambiti di attività della «Fondazione Fratelli tutti».
Arte e fede. La Fondazione nasce dalla Fabbrica di San Pietro per promuovere percorsi di arte e fede come servizio alle migliaia di visitatori della basilica. Questa particolare missione include concerti, lectio, percorsi tematici spirituali all’interno della basilica, ma anche la Scuola delle guide della basilica. In quest’ambito rientra, per esempio, anche il ciclo delle Lectio Petri, dedicate alla vita e al ministero di san Pietro, promosse insieme a basilica di San Pietro e Cortile dei gentili: prossimi appuntamenti il 24 gennaio e il 7 marzo.
Formazione. I due termini chiave per la formazione che la Fondazione Fratelli tutti propone sono «esperienza» e «immersione». Ecco allora che, tra le varie attività proposte, vi è la Scuola delle Arti e dei Mestieri della Fabbrica di San Pietro, una scuola gratuita, aperta a giovani artigiani (falegnami, marmisti, muratori stuccatori e decoratori, scalpellini…) di varie nazionalità, che saranno istruiti dalle migliori maestranze della basilica. Un’esperienza che, da un lato, favorisce la crescita professionale e spirituale dei giovani artigiani e, dall’altro, lo sviluppo delle loro abilità manuali, anche attraverso l’apprendimento storico-artistico, la conoscenza dei materiali impiegati e l’acquisizione di competenze tecniche e tecnologiche. I primi corsi iniziano in questo gennaio e dureranno 6 mesi, con frequenza in presenza e obbligatoria.
Dialogo. Il dialogo, l’abbiamo detto, è il «metodo» della fraternità per costruire ponti con le culture, le altre confessioni cristiane e le altre religioni sui temi delle ultime encicliche del Pontefice e favorire «alleanza sociale». In questo ambito rientra il Festival della Fraternità in piazza San Pietro dove, in collegamento con alcune piazze del mondo, si vuole costruire fraternità grazie ai linguaggi della bellezza e dell’arte. Inoltre, fino al 2024, si svolgeranno i Cammini Giubilari Sinodali (incontri sui temi dell’enciclica Fratelli tutti, come la prossimità, la purificazione della memoria sociale e l’amore politico): i primi tre simposi hanno avuto luogo nel 2022, altre tre sono previsti nel 2023 e altrettanti nel 2024.
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