Che stanchezza! Come reagire?
«Cari Edoardo e Chiara, sono Lorena, sposa e madre di un bambino di 12 anni. Io e mio marito lavoriamo entrambi come liberi professionisti e io faccio la fisioterapista. Le persone, oltre a sottopormi le loro problematiche fisiche, spesso si lamentano di una patologia molto più diffusa, una vera e propria pandemia globale… la stanchezza. La questione è che anch’io e mio marito ne manifestiamo spesso i sintomi: addormentamento precoce sul divano, cronica mancanza di tempo per parlare, sensazione ricorrente di asfissia, desiderio di scendere dal treno in corsa (e la questione è che non troviamo né freni da tirare né porte per scendere). Molto tempo ce lo rubano i nostri due lavori, il rimanente se ne va per gli impegni del figlio: campionato di calcio, allenamenti, catechismo, compiti per casa infiniti, festicciole e sostegno alle famiglie di origine. La domanda è: come provare a vivere una vita più leggera? Come riuscire a vincere questa stanchezza cronica che attanaglia le famiglie ma anche i single?».
Lorena
Vogliamo provare a indicare – con uno stile lieve fin dalla scrittura – tre possibili strade per alleggerire le nostre vite: alcune dipendono più da noi, altre meno. Proviamo a vederle assieme.
I bambini. Mentre scrivo si avvicina Ester (mia figlia di un anno e mezzo) e comincia a mostrarmi tutte le bambole che le sono appena state date da sua madre. A lei non interessa che io debba scrivere questo articolo, a lei non interessa che io possa avere una scadenza entro cui consegnarlo… eppure vi assicuro che, tra me ed Ester, sta meglio lei: dal suo «perdere tempo» ho solo da imparare. Certamente io devo pagare il mutuo e lei no, ma è vero che potrei giocare un po’ di più, magari non con le bambole ma con un gioco da tavola la sera dopo cena, oppure potrei ballare come uno sciocco mentre sistemo la tavola o scopo la cucina, oppure potrei sfruttare meglio quella mezza giornata che talvolta la vita mi regala esplorando qualche scorcio di territorio attorno a me. Vivere la vita in modo giocoso è uno stile e non un impegno in più. Un po’ come quando andiamo a Venezia e sono i bambini a dirci dove dobbiamo svoltare: a volte ci troviamo in un vicolo cieco, ma altre volte scopriamo angoli nuovi che, seguendo le strade ordinate di noi adulti, non avremmo mai visto.
Cara Lorena, lo so che la nostra risposta non è esaustiva, ma magari avremo modo di approfondire ancora questo tema. Nel frattempo, buona estate a te e a tutti: ci rivediamo a settembre! Utilizzate questo periodo per riposare in qualche rifugio o spiaggia della nostra bellissima penisola.
Edoardo e Chiara
Volete scrivere a Edoardo e Chiara?
Potete spedire le vostre mail a:
redazione@santantonio.org;
segnalando nell'oggetto la rubrica Cari Edoardo e Chiara
oppure le vostre lettere a:
Edoardo e Chiara,
Messaggero di sant’Antonio,
via Orto Botanico 11,
35123 Padova.
Potete leggere questo articolo anche sul Messaggero di sant'Antonio di luglio/agosto.
Provate la versione digitale della rivista!