In compagnia di vescovi, frati e Madonne
Continuando nella nostra riscoperta dei cammini religiosi d’Italia meno conosciuti dal grande pubblico dei fedeli, restiamo ancora al Sud. Dopo la Sicilia toccheremo oggi Puglia, Campania, Basilicata e Molise.
Partiamo dalla terra dei Trulli, e andiamo subito a scoprire il Cammino di don Tonino, un percorso, accessibile dall’estate del 2020, che si snoda per oltre 400 chilometri, in 18 tappe, lungo le tracce di don Tonino Bello, l’amatissimo vescovo di Molfetta (BA), scomparso nel 1993, uomo di pace sempre vicino agli ultimi e agli emarginati. Il cammino (che è costantemente curato dall’omonima associazione di volontariato nata nel 2019, e che si occupa anche dell’accoglienza dei pellegrini e di dare le informazioni a essi necessarie) parte proprio da Molfetta, la città che accolse l’episcopato del vescovo salentino (era nato ad Alessano, in provincia di Lecce, nel 1935), e, toccando la tomba di don Tonino ad Alessano, raggiunge il Santuario di Santa Maria di Leuca (LE), tra cattedrali romaniche, trulli, distese di ulivi secolari, insediamenti rupestri e barocco leccese, sempre accompagnati dai testi e dalle parole di monsignor Bello, ricchi di spunti di riflessione spirituale.L'itinerario, che attraversa nove diocesi e 32 città, può essere percorso sia a piedi che in bicicletta e prevede il rilascio del Testimonium e della credenziale del Cammino. L’intero tragitto (ben illustrato da una guida edita da Terre di Mezzo), è costellato di strutture per l’accoglienza notturna (sempre meglio avvisare dell’arrivo qualche giorno prima) rappresentate da case private, edifici religiosi, ostelli o B&B. «La strada è lunga – sosteneva don Tonino -, ma non esiste che un solo mezzo per sapere dove può condurre: proseguire il cammino».
La seconda proposta pugliese è il Cammino del Salento, un percorso che conduce al santuario di Santa Maria de Finibus Terrae di Leuca (LE). Due gli itinerari suggeriti: la Via del Mare (115 chilometri in 5 tappe), itinerario costiero che tocca alcune delle più belle spiagge del Salento e preziosa dal punto di vista naturalistico, e la Via dei Borghi (135 chilometri per sei tappe), nell’entroterra, attraverso la bellezza di borghi autentici, uliveti e paesaggi rurali caratteristici, immersa nella cultura del luogo. Le due Vie a Otranto si riuniscono e le ultime tre tappe si percorrono su un unico tracciato. Il Cammino è molto ben organizzato, si può percorrere in solitatia o in piccoli gruppi e, volendo, ci si può affidare anche ai supporti locali per il trasporto dei bagagli, camminando così con maggior facilità. Per l’ospitalità non c’è che l’imbarazzo della scelta: ostelli, B&B e campeggi. Rilascia Testimonium e Passaporto del Pellegrino che consente di accedere a strutture e ingressi nei musei a costi ridotti o gratis. Alla partenza, viene donata un’immaginetta della Madonna Maris Stella, alla cui protezione l’intero Cammino è affidato.
Sempre in Puglia, ma toccando anche Molise e Campania, ecco il Cammino di padre Pio, itinerario di oltre 400 chilometri (con tappe modulabili) che, partendo da Venafro (IS), toccando San Giovanni Rotondo (FG) e Pietrelcina (BN) la cittadina in cui nascque Francesco Forgione divenuto in seguito padre Pio, raggiunge Morra De Sactis (AV), il luogo che diede i natali a Maria Gargani, prima figlia spirituale di padre Pio a essere dichiarata beata. Il percorso è abbastanza complesso e con tappe anche molto lunghe (30 chilometri). Tutto il tragitto è curato dall’Associazione «Via della fede di san Pio», che raggruppa i Comuni nei quali sorge un convento che abbia ospitato per qualche tempo il religioso o persone a lui legate. La finalità del Cammino è quella di aiutare i devoti del santo di Pietrelcina a ripercorrerne i passi, approfondendone in tal modo la vita e le opere.
La proposta relativa alla Basilicata è invece quella del Cammino della Madonna Nera, un pellegrinaggio che unisce fede, storia, cultura e natura e che si snoda per circa 52 chilometri, in quattro tappe, tra Satriano di Lucania (PZ) fino a Viggiano (PZ), muovendosi interamente all’interno del Parco nazionale dell’Appennino Lucano. Il Cammino nasce dalla venerazione plurisecolare degli abitanti del luogo per la Madonna Nera di Viggiano, una statua romanica di Madonna con Bambino, risalente al XIII secolo, patrona della Basilicata. La Madonna di Viggiano ha una particolarità: è infatti una delle cosiddette Madonne Pellegrine del Sud Italia ovvero, come si legge nel sito del Cammino «ogni anno si sposta, la domenica di maggio sale al santuario posto in cima al “Sacro Monte”, la Montagna Grande di Viggiano (1725 metri), dove trascorre tutta l’estate, e la prima domenica di settembre scende di nuovo nella Basilica di Viggiano dove rimane per tutto il resto dell’anno». Alle due processioni che accompagnano la statua partecipano migliaia di devoti e quella di settembre in particolare (quando la statua viene portata a spalla) rappresenta una delle feste popolari più importanti d’Italia. Il Cammino nasce ufficialmente nel 2012, riallacciandosi all’antichissima usanza di raggiungere la statua della Madonna a piedi partendo dalla propria casa. Il Cammino offre assistenza e servizi (accoglienza, trasporto zaini e accompagnamento), come ostelli e B&B. Attenzione: i rifugi deputati all’accoglienza lungo il percorso sono purtroppo attualmente non in funzione e quindi per le prime due tappe è necessario essere muniti di una tenda (che si può affittare anche in loco). Il tragitto può essere seguito in solitaria o piccoli gruppi ma è consigliabile affidarsi a una guida locale visto il percorso montano non sempre semplicissimo da seguire.