Cuore verde
Cosa distingue l'abete rosso da quello bianco? Qual è la differenza tra l’acero riccio e l’acero di montagna, il carpino nero e il carpino bianco, l’ontano nero e l’ontano verde? Cosa si intende per selva, bosco e foresta? Risponde a queste e a moltissime altre domande Cuore verde. Viaggio tra le bellezze delle foreste, delle montagne e degli animali selvatici d'Italia (Altraeconomia). Opera seconda di Alessandro Cerofolini, ex forestale ora Direttore degli alberi monumentali, dei boschi vetusti e dei boschi monumentali d’Italia presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, questo utilissimo manuale nasce da una lacuna... «Pur essendo notevolmente cresciuta la consapevolezza ambientale in Italia, ho scoperto che le nostre foreste sono poco conosciute dalla maggioranza del popolo italiano e che la montagna è per lo più frequentata per le piste da sci d’inverno o per i rifugi gourmet d’estate - scrive l'autore -. Tale frequentazione è peraltro limitata a pochi centri turistici famosi, rimanendo pressoché sconosciute tante valli minori, secondarie, più interne e meno servite. E forse per questo motivo anche più belle e selvagge».
Turismo a parte, il «fattore verde» in Italia conta molto più di quanto si possa credere. «Anche se non le vediamo o le percepiamo come lontane - continua Cerofolini -, le foreste sono indispensabili per la tenuta idrogeologica del territorio montano, per la produzione di ossigeno, per la cattura di carbonio, per la salvaguardia della biodiversità animale e vegetale, per la bellezza del paesaggio, per la mitigazione dei cambiamenti climatici in atto, per l’economia locale, per la funzione turistica e ricreativa dei cittadini. Le foreste e le montagne sono quindi importanti anche per chi vive nelle città di pianura. I vecchi colleghi forestali mi insegnavano che la pianura si difende in montagna con i boschi. Ossia, le città a valle si proteggono con i boschi impiantati sui versanti montani e collinari, con le foreste ben gestite e con le opere di sistemazione idraulico-forestale dei bacini montani realizzate con criteri naturalistici (senza cemento, solo con legno e pietra) e ben manutenute. Nonostante tutto ciò, di boschi e di montagne se ne parla sempre molto poco e con scarsa cognizione».
Da qui l'idea di Alessandro Cerofolini di scrivere un manuale dedicato a tutti: giovani, adulti e anziani, abitanti di città, campagna, collina e montagna. Dopo una prima infarinatura generale in cui l'autore dispensa informazioni sul bosco, sulla montagna e sulla fauna selvatica italiana, il libro procede come un vero e proprio itinerario da nord a sud, dalle foreste delle Alpi orientali a quelle centrali e occidentali, passando per le prealpi venete, la Pianura Padana... Pagina dopo pagina, tra boschi, parchi e riserve naturali, si esplorano le foreste dell'Appennino e dell'Antiappennino, i boschi della Capitale (forse non tutti sanno che Roma è il comune agricolo più grande d’Italia, con l’area verde più estesa d’Europa), le pinete litoranee e i boschi delle isole minori.
«Le foreste italiane – aggiunge Alessandro Cerofolini – sono estese per oltre 11 milioni di ettari, sono formate da oltre 12 miliardi di alberi – pari a 200 piante per ogni cittadino –, rappresentano il 36,7 per cento del territorio nazionale (30,13 milioni di ettari) e sottraggono dall’atmosfera circa 46,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica». Un elemento insomma prezioso e imprescindibile non solo per il nostro territorio, ma anche per la vita stessa di ognuno di noi. «Anche se non ce accorgiamo – conclude l'autore –, poiché spesso rimangono sullo sfondo rispetto alla quotidianità contingente, il bosco e la montagna sono al centro della nostra vita. Sono dentro tutto ciò che ci riguarda: il pavimento su cui camminiamo, il mobile dove riponiamo i vestiti, la sedia e il tavolo dove mangiamo, la libreria dove conserveremo questo libro, il parco dove passeggiamo, l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il luogo del nostro tempo libero».
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