Review category: 
Michael Bible

Goodbye Hotel

03 Ottobre 2025 | Recensione di
Goodbye Hotel
Scheda
Adelphi
2025
€ 18,00

Michael Bible è una delle voci più sorprendenti della letteratura statunitense degli ultimi anni. Nato in North Carolina, vissuto a Los Angeles, risiede ora a New York, città che ama particolarmente perché, come ha confidato in un’intervista, gli consente di osservare, non visto, le vite degli altri. Qualche dubbio sulla sua età, ma deve essere abbastanza giovane visto che il suo primo romanzo L’ultima cosa bella sulla faccia della terra (2020) è stato scritto, pare, prima dei 30 anni. Da pochi mesi è arrivata in Italia, sempre grazie ad Adelphi, la sua ultima opera, Goodbye Hotel (pubblicata negli Usa nel 2023) e, esattamente com’era accaduto per la precedente, ha subito conquistato i lettori.

Anche questa volta siamo dinanzi a un romanzo che si sviluppa su una trama semplice, essenziale, attorno alla quale l’autore tesse la vicenda in modo magistrale, in un gioco di rimandi che unisce con sapienza punti di vista e tempi (in senso diacronico e sincronico) differenti. C’è chi sostiene che sia proprio il tempo il principale protagonista di queste pagine. Un tempo che si snoda implacabilmente attorno a un evento importante, destinato a cambiare la storia di ognuno dei protagonisti del libro, ma che è, al contempo, singolo istante dilatato quasi all’infinito. A nostro avviso, invece, due elementi sono ancora più centrali nella prosa di Bible: il senso di coralità dell’esistenza e l’ineludibilità della scelta. Entrambi i volumi sono infatti costruiti mettendo insieme in parallelo le voci dei differenti personaggi, che narrano lo stesso evento o il succedersi dei fatti a esso in qualche modo collegati. Come se l’autore ci dicesse che solo ascoltando il punto di vista di ciascuno, osservando il mondo da più prospettive, riusciamo a comprendere il senso di una storia, forse il senso stesso dell’esistenza. Non solo.

Rispetto al primo romanzo, Goodbye Hotel amplia ulteriormente lo sguardo, giungendo a comprendere quello del creato intero, come a dire che solo in una visione universalmente «fraterna», riusciamo a cogliere l’essenza della vita. E poi, dicevamo, le scelte, scelte che cambiano la vita non solo di chi le compie ma anche di chi gli sta accanto, attorno o anche a migliaia di chilometri di distanza e pare non c’entrare nulla. Le scelte umane possono venire sopravanzate dal destino, anche beffardo, ma, pare dirci Bible, l’essere umano ha sempre la possibilità di decidere cosa fare di ciò che gli accade. La scrittura è scarna, essenziale ma potente. Non temiamo di esagerare cogliendo in queste pagine un senso quasi sacro dell’esistenza, un afflato ai valori universali di fratellanza e povertà, all’amore per l’umano di cui, anche nei momenti più difficili, si preserva la profonda dignità. 

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Data di aggiornamento: 03 Ottobre 2025