Mai come di questi tempi difficili ci siamo sentiti messi alla prova, e nientedimeno che a partire dalla «tenuta» della nostra umanità. Situazioni che hanno messo in discussione il nostro stesso vivere, di individui e di comunità, decretando la fine di alcuni modelli e paradigmi che ritenevamo dati oramai per assodati. Non solo sono entrate in crisi la scienza o la politica, ma anche i progetti personali, esistenziali, familiari, valoriali sono diventati, loro malgrado, i protagonisti della famosa favola I vestiti nuovi dell’imperatore di Andersen. In questo caso fu un ragazzino impertinente a rivelarlo, ora è un invisibile virus: «Il re è nudo!».

Abbiamo imparato che se ne esce non solo grazie a un provvidenziale vaccino, ma anche riprendendo seriamente in mano la nostra vita. E questo agile libretto, pubblicato prima dello scoppio della pandemia, ci aiuta a farlo, chiarendoci subito nel sottotitolo il contesto: La sfida del quotidiano. L’autore ci accompagna, in semplicità ma anche profondità, con san Francesco, in un percorso a tappe, i cui titoli sono già di per sé evidenti del senso di questa proposta: Cominciare, Meravigliarsi e ringraziare, La solitudine, L’esistenza ha un costo, Gestire la crisi, Stare e incontrarsi, Perdonare e chiedere perdono, Dare la vita, Servire, Essere credenti, e via dicendo.

Le parole e la vita del Poverello permettono con semplicità e passione di guardare a sé e al tempo in cui si vive: non per deprimerci né per cercare troppo facili consolazioni, e neanche per voltarci dall’altra parte in attesa di miracolistiche soluzioni. Perché, e l’autore cita giustamente il fioretto della vera letizia, non è «cosa» stiamo vivendo che di per sé fa la differenza, ma «come» lo stiamo vivendo: «Qualunque cosa mi succeda nella vita, voglio che mi trovi con te, Signore!».