13 Febbraio 2017

La «fabrica de poemas»

La fabrica de poemas apre per una settimana in Nicaragua. Accade durante il festival internazionale della poesia. In migliaia vengono a Granada per ascoltare le parole dei poeti del mondo.
la poetessa costaricense Marybell Obando nel Parque di Granada, al tavolo della Fabrica del poemas

La poetessa costaricense Marybell Obando nel Parque di Granada, al tavolo della Fabrica de poemas

Al primo anno, i poeti hanno portato cinque tavoli nel Parque Central di Granada, bella città del Nicaragua. Al secondo anno i tavoli erano otto. E i poeti non hanno fatto in tempo a sedersi che subito, in cento, sono arrivati a chiedere poemas. A febbraio, in questa piazza centroamericana, per una settimana capitale mondiale della poesia, apre la fabrica de poemas. La fabbrica delle poesie. I poeti offrono poemas gratuiti. I poeti regalano parole (a volte le prestano) a chi ha un sogno, un desiderio, un’ansia dentro all’anima e non riesce a raccontarla.

I poeti hanno portato fogli, un barattolo di penne, hanno appeso un cartello: poemas gratis. Josè, bravissimo poeta del Costarica, rassicura i passanti: «È semplice. Basta avere un’idea, una matita e un foglio». Poi, sì, bisogna lavorare molto per fare i poeti. Scrivere è lavorare. I poeti sono contadini, lavorano dall’alba alla notte. Alcuni di loro lavorano solo con il buio. Ma nel Parque di Granada c’è il sole tropicale e, davvero, in cento si siedono davanti ai poeti. Tra i «clienti» ci sono venditori di strada, ragazzi, impiegati di banca, mendicanti, serissimi uomini in cravatta, giovani con piercing e tatuaggi, donne vestite di pizzo, belle ragazze, giovani handicappati, vecchi devastati, turisti stupiti e felici. Una venditrice appoggia sul tavolo il suo catino pieno di cibo. Un venditore di occhiali appoggia per terra il suo cartone con appese le lenti. Chiedono parole per un amore, per un figlio, per un lavoro che cercano, per un padre e una madre, per una grazia. C’è un poema gratis per tutti. La poesia è nella piazza, allaccia la gente. Mi dice Alfredo, un altro poeta del Costarica: «Qui vediamo le parole. Le tocchiamo. Diventano reali. Le persone si confessano in pubblico, raccontano di loro. Non hanno altri luoghi per farlo. Lo fanno in pubblico. E la poesia dà una mano».

La fabrica de poemas apre per una settimana in Nicaragua. Accade durante il festival internazionale della poesia. In migliaia vengono a Granada per ascoltare le parole dei poeti del mondo. A volte, Josè e Alfredo aprono la loro fabrica in altre città del centroamerica. Potremmo farlo anche in Italia: una piazza, un tavolo, un foglio, una matita, il lavoro e il desiderio di chi passa…

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017
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