La Land Art di Renato Tagli

La natura è un’opera d’arte. I colori, le forme, i materiali dell’artista ticinese in mostra alla Fondazione Ghisla Art Collection di Locarno, in Svizzera, fino al 4 gennaio 2025.
14 Dicembre 2024 | di

Reduce da una mostra personale all’Han Shan Art Museum di Suzhou, in Cina, la mostra personale, tuttora in corso, a firma di Renato Tagli, intitolata Natura/Colore/Forma, è visitabile fino al 4 gennaio alla Fondazione Ghisla Art Collection di Locarno, la città svizzera che gli ha dato i natali.

I colori, le forme, i materiali, tutta l’arte del ticinese Tagli si ispirano alla natura, partendo da un programmatico assunto di base: «L’uomo ha bisogno della natura. La natura non ha bisogno dell’uomo». Alla Fondazione Ghisla sono esposte le «stoffe», nella sezione al piano terra dedicata all’arte tessile, ma anche il progetto Terra-Terra e un’estensione del giardino valmaggese di Tagli, dove ha realizzato molteplici interventi naturistici nello spirito della Land Art ovvero dell’arte ambientale.

Per le «stoffe», come le definisce lui, Tagli opera tecnicamente con la macchina da cucire. Cuce da tanto tempo e ha già fuso alcune macchine. Per l’artista, cucire è un lavoro manuale di liberazione: prende un grande rettangolo di stoffa come base colorata e cuce sopra dei pezzi di altre stoffe usando fili di diverso colore che vengono cambiati per creare motivi dinamici spiraliformi. Con il piede libero sul pedale e muovendo le mani secondo movimenti circolari, compone le sue tele. Le stoffe vengono appese al soffitto creando dei pannelli verticali, oggetti che si possono vedere da davanti o dal retro.

Tagli crea le sue tele durante tutte le stagioni: la finestra è la cornice di un’opera d’arte sempre diversa: la primavera, l’inverno con i colori che cambiano. Inoltre con i bottoni tondi ricoperti di stoffa colorata crea sulla parete sequenze di Fibonacci in successione Aurea. Questa parte della personale è la più libera, diversa dalla sua attività progettuale di grafico, una meditazione dei colori e delle forme.

La natura è una fonte d’ispirazione continua per Tagli. La sua casa a Cevio è immersa nella natura, e la cura dei proprietari manifesta l’approccio ecologico. Per Tagli è impensabile non rispettare la nostra madre terra. «Tutti dovrebbero fare qualcosa – spiega Tagli – e mi rendo conto che la mia è una goccia nell’oceano, e che siamo molto in ritardo sul tema». Che tipo di artista è? «Nel mondo degli artisti svizzeri – continua Tagli – sono un outsider. Ho avuto molto più successo all’estero, e ringrazio la Fondazione Ghisla per la fiducia. Ho fatto due esposizioni in Cina dando il mio contributo per la sensibilizzazione sui temi ambientali. Quando viaggio nel mondo uso la natura e le sue cose belle impiegando meno il mio coraggio e più il dovere nei suoi confronti».

Nel 2010 Tagli ha vinto il premio della Fondazione Bally per l’Arte e la Cultura che gli ha offerto la possibilità di realizzare un’installazione al Parco Ciani a Lugano iniziando il progetto Terra-Terra sui quattro elementi, permettendo solo ad animali e vegetali di accedere all’interno del cerchio dell’installazione. L’uso dei materiali è una continua ricerca che diventa scoperta, come ad esempio i tessuti della sezione Stoffe della personale oppure i materiali di risulta della Trash Art. Tagli si procura le stoffe soprattutto in Indonesia dove di solito sverna per circa tre mesi all’anno potendo dedicarsi alla ricerca di fili e stoffe che trova in grande scelta e a costi contenuti.

Per il futuro l’artista ticinese non ha progetti nel cassetto «poiché mi voglio prendere il tempo di sviluppare alcune proposte. In Cina hanno trattenuto trenta stoffe con cui vogliono fare un’esposizione itinerante. Continuo a lavorare come grafico in quanto come studio, assieme a mia moglie, siamo invitati a livello internazionale, ma io voglio lavorare come artista».

Nella cittadina di Cevio in Vallemaggia, Tagli ha creato la sua casa-atelier ristabilendo il contatto diretto con la natura. Ha conosciuto la sua compagna attuale, Sabina Oberholzer, alla scuola di grafica e design CSIA di Lugano 47 anni fa. «La CSIA è durata cinque anni – racconta Tagli –. Poi ho fatto un anno all’Accademia di Belle Arti a Firenze, uno a Londra, tre anni a Zurigo, ma ci siamo resi conto che non era la nostra vita. Così abbiamo rilevato una casa abbandonata a Cevio e abbiamo raccolto la sfida di abitare e lavorare nel luogo di nascita degli antenati di Sabina con tutti i rischi perché non c’era il computer, il riscaldamento ed eravamo isolati. Grazie alla qualità del nostro lavoro abbiamo vinto dei concorsi e ci siamo fatti conoscere un po’ in tutto il mondo dei grafici, e Sabina è stata ammessa nell’AGI (Alliance Graphist International). Con quello che abbiamo guadagnato, abbiamo sistemato la casa, locale per locale, rendendola vivibile. Anche il giardino era abbandonato – conclude Tagli – ma piuttosto che occuparmene dando da bere alle piante o tagliando l’erba, ho cercato di renderlo un divertimento, un’esposizione da allestire».

Data di aggiornamento: 18 Dicembre 2024

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