L'Agnello Mistico secondo van Eyck
Nella Cattedrale di San Bavone di Gent è custodita una delle opere più celebri dell’arte fiamminga del Quattrocento: il Polittico dell’Agnello Mistico. Un’opera monumentale, suddivisa in più pannelli, che da aperta misura oltre tre metri di altezza e oltre quattro di larghezza.
Si è specificato «da aperta» perché si presenta dipinta su entrambi i lati, perciò sono visibili raffigurazioni e personaggi diversi a seconda dell’apertura o della chiusura dei pannelli.
Un'opera simbolo di prestigio sociale e potere
Il capolavoro fu realizzato nel 1432, su commissione del patrizio locale Joos Vijd, dai fratelli Jan e Hubert van Eyck. Per il nobile e sua moglie, un’opera tale, eseguita appositamente per la loro cappella nella chiesa più importante della città dai due migliori artisti, era simbolo di prestigio sociale e di potere.
La firma e la data di realizzazione si leggono sulla cornice, sotto la scena dell’Agnello Mistico, da cui deriva la denominazione dell’opera. I due committenti sono invece raffigurati inginocchiati nei pannelli alle estremità del polittico chiuso, e sono rivolti verso le figure, dipinte a imitare due statue, di san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista, patroni della chiesa di San Giovanni (come si chiamava prima di diventare cattedrale).
Nei riquadri sovrastanti è rappresentata l’Annunciazione e, ancora al di sopra, partendo da sinistra, Zaccaria, la Sibilla Eritrea, Michea e la Sibilla Cumana, che preannunciano la nascita di Gesù.
Dodici pannelli, al centro l'Agnello Mistico
Una volta aperto – il polittico si dipana sui dodici pannelli – l’opera, secondo la lettura più accreditata, sviluppa il tema della redenzione: Adamo ed Eva hanno condotto al peccato l’umanità, che può tuttavia essere salvata grazie a Cristo e al suo sacrificio, rappresentato dall’Agnello Mistico, e potrà accedere al Paradiso, governato da Cristo re, dalla Madonna e da san Giovanni Battista, raffigurati riccamente abbigliati nel pannello centrale superiore.
Negli altri pannelli si notano angeli musicanti e schiere di personaggi, a piedi e a cavallo, che si recano in adorazione dell’Agnello, vero protagonista dell’intero capolavoro. La scena dell’Agnello Mistico è ambientata in un rigoglioso giardino: sopra un altare si trova l’agnello, dal cui petto sgorga sangue che riempie un calice. Attorno, angeli portano i simboli della Passione e la croce, mentre davanti vi è la fontana della vita.
Una ricca allegoria sacra che sorprendeva i contemporanei per il suo realismo, i suoi effetti di luce, il suo splendore: mai nelle Fiandre, prima d’allora, s’era visto niente di simile.
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