L’anima, dimora del Signore
È ormai chiaro che l’anima dell’uomo fedele è resa dalla grazia di Dio più grande del cielo. Infatti, mentre i cieli con tutte le altre cose create non possono contenere il Creatore, l’anima fedele invece, ed essa sola, è sua dimora e soggiorno, e ciò soltanto a motivo della carità. È la stessa Verità che lo afferma: «Colui che mi ama, sarà amato dal Padre mio, e io pure lo amerò; e noi verremo a lui e porremo in lui la nostra dimora» (cfr. Gv 14, 21-23). Come, dunque, la gloriosa Vergine delle vergini portò Cristo materialmente nel suo grembo, tu pure, seguendo le sue orme, specialmente dell'umiltà e povertà di Lui, puoi sempre, senza alcun dubbio, portarlo spiritualmente nel tuo corpo.
Che respiro hanno queste parole di santa Chiara! L’anima umana è davvero immensa, fatta per l’infinito. È da non credere che uno spazio che spesso ci pare così angusto e buio possa essere dimora di Dio stesso! Potremmo pensare che tutta la questione abbia a che fare solo con degli aspetti immateriali e interiori di noi… ma Chiara ce lo dice espressamente: è attraverso la concretezza, il seguire le orme di Cristo, «specialmente dell'umiltà e povertà di Lui», che è possibile fare l’esperienza di Dio presente in noi! La fede cristiana è incarnata, non separa mai l’anima dal corpo: ciò che ferisce il corpo, ferisce anche l’anima; quanto ristora il corpo, conforta anche l’anima! Far spazio a Dio nella nostra vita non è quindi solo questione di apertura mentale, ma lo facciamo nella misura in cui ci prendiamo cura del prossimo, abbiamo a cuore concretamente la sua vita.
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