Le vacanze che non ti aspetti (2^ parte)
Rifugiarsi nel bosco
Immaginate una casetta di legno costruita su una maestosa quercia, aggiungete una piantana per fare birwatching, un paio di edifici sul limitare del bosco e un piccolo rifugio dotato di libreria. Benvenuti nel primo selviturismo d’Italia, creato vent’anni fa da un ex forestale, Antonio De Bona, ad Accettura (MT), un borgo montano situato nel cuore della Basilicata, precisamente nel Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane. Forse ci siete già passati di sfuggita in qualche viaggio nel Sud Italia, ma molto probabilmente non avete ancora vissuto davvero quel trionfo di flora e fauna che caratterizza la zona. Se la cosa vi incuriosisce, visitate il sito www.selviturismo.com: scoprirete, oltre alla struttura di Accettura, una vera e propria rete di accoglienza nella natura composta da oltre 400 rifugi nei boschi di tutta Italia, dove è possibile pernottare e svolgere attività all’aria aperta.
Ma facciamo un passo indietro, fino alla nascita dell’Associazione Selviturismo Italia. Correva l’anno 2005 quando Antonio De Bona, insieme con una decina di amici e colleghi forestali, studiò un progetto mirato a valorizzare le molte funzioni del bosco, a partire da quella turistico-ricreativa. «Sfruttando terreni di mia proprietà – ricorda –, aprii il rifugio con l’intento di farne un luogo di pace dove riconnettersi con la natura, ma anche dove praticare attività didattiche, sportive, amatoriali, terapeutiche e, neanche a dirlo, selvituristiche». In parallelo, De Bona acquistò anche un dominio web: l’obiettivo era di sdoganare il selviturismo (ovvero una particolare forma di turismo basato sui boschi) in Italia e creare una sorta di portale tramite cui fosse possibile prenotare vacanze nei rifugi di alta e media quota. Da allora, l’interesse per questo tipo di turismo è pian piano aumentato. «Da qualche anno, tra giugno e agosto, ricevo tramite il sito centinaia di richieste, soprattutto dall’estero. Mi scrivono giovani e anziani, architetti, operai, sociologi – conferma Antonio De Bona –… Quella nel bosco è una vacanza accessibile a ogni età e “tasca”. Basti pensare che per pernottare nel mio rifugio di Accettura io chiedo sui 40 euro a notte. E la colazione è compresa nel prezzo».
L’offerta vi tenta ma temete di annoiarvi? Oltre ai libri, al birdwatching e al tiro con l’arco, nel selviturismo di Accettura è possibile dedicarsi a trekking, yoga, orienteering, parapendio, ma anche alla raccolta di funghi e tartufi, alla cromoterapia, alla dendroterapia (medicine alternative che sfruttano i colori e gli alberi come terapie) e tanto altro. «Anche solo una semplice passeggiata nel bosco aiuta a rilassarsi, a regolare l’ipertensione e a controllare i livelli di zucchero nel sangue (molto utile se si soffre di diabete di tipo 2)» aggiunge ancora De Bona, che nel rifugio di Accettura ha messo a punto perfino un servizio di alberologia. «In base alla data di nascita della persona, ognuno viene abbinato a un tipo di albero. Una volta scoperto di quale specie si tratta, il turista può andare a cercarla. Ha inizio così un legame speciale tra la persona e il suo “fratello verde”». Niente di nuovo, comunque. Già 40mila anni fa gli uomini di Neanderthal vivevano in stretta simbiosi con gli alberi. Ne conoscevano anche le proprietà curative: non a caso, nella bocca di uno di questi (probabilmente afflitta da un ascesso) sono state trovate tracce di foglie di pioppo, fonte di acido acetilsalicilico, lo stesso principio attivo della nostra Aspirina…
Il selviturismo vi ha stregato e non vedete l’ora di prenotare? Armatevi di pazienza perché la risposta di Antonio De Bona potrebbe non essere immediata. «Al momento, essendo solo, fatico a gestire tutte le richieste – conclude l’ex forestale –. Da qui l’idea di aprire Selvitour, un’agenzia viaggi in franchising che gestisca le prenotazioni», lasciando dunque più spazio anche per la promozione del selviturismo in Italia. «In autunno, nell’ambito delle Giornate del FAI, vorrei proporre la visita al rifugio di Accettura. Obiettivo: raccontare dall’interno una giornata tipo nel bosco e avvicinare i bambini al mondo degli alberi».
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