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Pierluigi Vito

Nel cuore del figlio

06 Dicembre 2025 | Recensione di
Nel cuore del figlio
Scheda
Edizioni Città Nuova
2025
€ 16,90
Pierluigi Vito è nato a Viterbo nel 1974. Giornalista professionista, lavora a Tv2000 in forza al Tg e alle rubriche culturali. Ha realizzato i documentari Miserias Experiri, Un avvenire di libertà, Classe ’99, Giovannino nei lager. Guareschi prima di don Camillo, Un sorriso di pace, La vita che ci voleva. È autore di diverse altre pubblicazioni tra cui Una pioggia di piccole stelle (2023, vincitore del Premio “Parole a Braccio” e del Premio “Città di Ladispoli”); I prigionieri (2021, vincitore del “Concorso Letterario Argentario”) e Quelli che stanno nelle tenebre (2016, selezione del “Premio John Fante Opera Prima”). (Fonte: www.edizionicittanuova.it)

Ci sono romanzi che ti sorprendono. Iniziano magari un po’ in sordina, ma poi ti «prendono» a tal punto da tenerti letteralmente incollata alle pagine. È esattamente quello che succede dinanzi all’ultimo romanzo del giornalista e scrittore Pierluigi Vito, Nel cuore del figlio (Edizioni Città Nuova), un volume intenso, ricco di colpi di scena, di personaggi, di storie, di dolore ma anche di speranza.
Protagonista di queste pagine è Rolando Ferroni, un tipo in apparenza senza troppi scrupoli (avvocato di grido, esperto di società off-shore create per portare i soldi dei suoi clienti nei paradisi fiscali), la cui vita viene dilaniata dall’improvvisa morte del figlio Riccardo, figura, quest’ultima, che rimane costantemente sullo sfondo. Ed è proprio dalla morte di Riccardo che il volume prende avvio, per poi, dopo una cesura di sette anni, ripartire da uno «strano» viaggio che Rolando compie in compagnia di alcuni giovani per «ritrovare» suo figlio.

Rolando ha in apparenza accettato la morte di Riccardo, a differenza della moglie Giulia, e ha rielaborato il suo lutto. Ma ci sono pezzi mancanti della storia con suo figlio, di cui questo padre vuole riappropriarsi e lo vuole fare proprio in un momento particolarmente difficile della sua stessa esistenza. Scoprendo, al contempo, che forse il dolore della perdita non è stato proprio del tutto rielaborato, ma semplicemente nascosto tra le pieghe di una vita che si è velata di cinismo e indifferenza. Perché, a volte, per affrontare il dolore è necessario riscoprire, prima, la speranza.

I personaggi del libro si muovono, carichi del peso delle loro storie, uno accanto all’altro, intersecando le loro esistenze in modi spesso imprevedibili, mentre ciascuno di essi si fa portatore di temi o di problematiche importanti, profonde, che permeano la vita della nostra società: l’accoglienza dei migranti, l’integrazione delle seconde generazioni, il ruolo della famiglia, l’educazione emotiva, la (mancata) maturità affettiva ed emotiva degli adulti, il lutto, la malattia… Rolando attraversa tutto ciò in modo distaccato, mentre, pagina dopo pagina, riscopre la sua inaspettata capacità di amare e di accogliere davvero le persone che incontra. A fare da collante a tutto, il tennis, che, come tutti gli sport, è una potente metafora della vita, dove ogni errore si trasforma in opportunità di apprendimento e spesso ci si trova soli davanti a se stessi, a dover compiere delle scelte che possono cambiare radicalmente il risultato finale.

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Data di aggiornamento: 06 Dicembre 2025