La storia di una famiglia spezzata, la forza di una giornalista rimasta vedova con una bambina da crescere, la genesi di un libro che racconta l’inferno di Gaza con gli occhi di chi lo sta vivendo.
La gioia pura e disinteressata degli anziani per la bellezza della gioventù è un patrimonio preziosissimo dell’umanità. Noi lo stiamo esaurendo, e invece dovremmo soltanto custodire quel poco che ancora ci resta.
Sentirsi vivi è esercitare la meraviglia, respirare ed essere grati di ogni momento donato. Credere al senso di tutto, anche quando non riusciamo a comprenderlo fino in fondo.
Vivere consapevolmente e con presenza mentale, nel qui e ora, permette di gustare appieno il presente, senza lasciarsi avvelenare dal rimuginìo sul passato né dall’ansia del futuro.
Lo dice Gesù al ladrone crocifisso accanto a lui. Se è questa la sorte di un uomo che ha conosciuto Gesù solo per poche ore, i nostri cari, quelli con cui abbiamo vissuto la nostra vita, non saranno forse con noi in paradiso?
Un’amicizia ritrovata, una malattia che non lascia scampo, e la decisione di vivere quel che resta insieme: sono gli ingredienti dell’ultimo film di Pedro Almodóvar, «La stanza accanto».