27 Novembre 2022

Neonati felici

Cosa significa dare alla luce un figlio in Germania? Che tipo di supporto offre il sistema sanitario ai neogenitori e ai neonati? Risponde Lisa Cardellini, pediatra di origini umbre che lavora nell'Ospedale della Charité di Berlino.
Lisa Cardellini, pediatra del prestigioso Ospedale della Charité di Berlino.
Lisa Cardellini, pediatra di origini umbre che lavora nell'Ospedale della Charité di Berlino.

La natalità in Germania è un argomento preso molto sul serio. Si fa di tutto per accompagnare la gravidanza nel miglior modo possibile. «Quando una donna scopre di essere incinta ha già la possibilità di trovare un’ostetrica che, sia prima del parto che dopo, la vada a trovare a casa dandole consigli e sostegno» ci spiega Lisa Cardellini (nella foto), pediatra del prestigioso Ospedale della Charité di Berlino, umbra di nascita (laurea 110 e lode a Perugia), ma dal 2017 in Germania, prima vicino ad Hannover, e poi a Berlino. In questo Paese, come può confermare per esperienza familiare chi scrive, si ha diritto ad almeno una visita ginecologica al mese. Dal nono mese una visita a settimana, sempre con monitoraggio cardiotocografico del feto. Dopo il lieto evento si può rimanere in ospedale fino a tre giorni, salvo complicazioni, per accertamenti su mamma e neonato. E in maniera gratuita.

«Parallelamente c’è uno Stato che, attraverso le casse malattie, paga il 60 per cento dello stipendio nelle 6 settimane precedenti la data prevista della nascita – aggiunge Lisa –. Poi, tra i due genitori, si possono prendere fino a 14 mesi in totale di congedo sempre al 60 per cento dello stipendio. La madre può, da sola, al massimo 12 mesi». Superato il primo anno, la percentuale diminuisce fino ad annullarsi nel terzo anno, ma non si può essere licenziati. Intanto fino ai 18 anni, o 25 se si continua a studiare, si ricevono 220 euro mensili di contributo genitoriale (in Italia, nel 2022, 250 euro l’anno). «Le strutture sanitarie sono davvero avanti – osserva Lisa –. Quei medici, esistono anche qui, che si lamentano, non si rendono conto che piangono seduti su una Ferrari».

Si sta investendo molto affinché la natalità e il benessere dei neonati sia una priorità di tutto il sistema Germania. Continua Lisa: «Si è deciso di creare, già prima della nascita, un canale di dialogo tra il ginecologo e il pediatra affinché si confrontino su vaccinazioni e patologie. Non si deve perdere nessuna informazione. Il progetto pilota a Monaco di Baviera è andato molto bene. Non solo. In questi anni si stanno aggiungendo esami, sia prima che dopo il parto, per cercare di individuare per tempo le più diverse patologie genetiche. Al momento sono 18 quelle ricercate. Non tutto è perfetto, gli anni della pandemia hanno ritardato molte decisioni e avanzamenti, ma è innegabile che qui si guardi al futuro».

Il pediatra in Germania è una figura con un ruolo che va al di là dell’ambito sanitario, ma si interessa al benessere complessivo del bambino. «Se i genitori non portano il bambino a una delle visite già fissate fino ai 13 anni, si ha l’obbligo di avvertire i servizi sociali. Stessa cosa se si ha la percezione che ci sia un problema in famiglia». Insomma, la nascita e la crescita di un bambino sono un argomento sociale. Non solo della famiglia, ma di tutta la comunità. E, come tale, diventa prioritario.

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Data di aggiornamento: 27 Novembre 2022
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