Piazza dei Mestieri
Nata nel 2004 a Torino, ma con sedi attualmente anche a Milano e a Catania, Piazza dei Mestieri è un luogo di educazione e di aggregazione che aiuta ogni anno circa 5mila giovani italiani e stranieri a mettere a frutto i propri talenti, a imparare un mestiere, a trovare un lavoro, a impiegare bene il proprio tempo libero. In realtà l’idea originaria risale a ben prima del 2004, in particolare da una promessa reciproca di un gruppo di giovani universitari, che sentivano vivo il desiderio di rendere fecondo il loro rapporto di amicizia. Tutto parte da un evento drammatico avvenuto nel settembre del 1986: la morte di Marco Andreoni, uno dei giovani studenti, che se ne va durante una gita in montagna. In sua memoria, per creare insieme qualcosa di bello e di buono che lo ricordasse, gli amici che erano in vacanza con lui in Trentino quando avvenne il terribile incidente, danno vita a questa realtà .
Sono loro stessi a ricordare Marco nel sito dell’associazione: «La caratteristica che più amavamo in Marco era la sua voglia di vivere, il suo desiderio di affrontare tutto ciò che la realtà ci poneva dinnanzi partendo da una positività. Questa positività era certamente una caratteristica del suo temperamento, ma era anche stata resa stabile dall’incontro con il cristianesimo che lo aveva accompagnato dagli anni del liceo. Si stava bene con Marco, il suo desiderio di costruire qualcosa nella vita, di lasciare un segno nella storia era contagioso: quante nottate trascorse davanti ad una birra a discutere, progettare, ad imparare poco per volta ad essere veramente amici, a pensare a cosa avremmo fatto da grandi! Poi improvvisamente il 4 settembre del 1986 accadde la cosa più inaspettata: un incidente in montagna, sulle montagne che lui amava, in Trentino dove eravamo insieme in vacanza. (…) Un drammatico vuoto per noi e certamente il Paradiso per lui, ma anche la certezza che quel Mistero Buono che insieme cercavamo di conoscere si era reso presente nella nostra vita e rendeva possibile un’unità prima impensata. Così il desiderio di costruire insieme dei pezzetti di civiltà e di bellezza si è trasformato in opere durante questi anni, fino alla Piazza dei Mestieri. Grazie Marco». Lasciamo ora la parola a uno dei volontari che ci racconta il presente dell’Associazione.
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