Sant’Antonio a Sydney
Nella variegata multiculturalità di Sydney, una comunità di immigrati siciliani originari di Poggioreale (Trapani) dà vita a una solenne celebrazione in onore di sant’Antonio di Padova, il loro santo patrono e protettore della loro città natale. Questa storia commovente ha inizio nel lontano 1968, un anno segnato dal devastante terremoto del Belice che spinse i fondatori dell’Associazione di Sant’Antonio di Padova di Sydney a unire le forze per portare avanti la loro missione di fede e solidarietà. I padri fondatori si adoperarono per raccogliere fondi al fine di commissionare una statua del Santo da erigere a Sydney. Quest’opera d’arte sacra trovò dimora inizialmente all’ingresso della chiesa All Hallows Parish, nel cuore della comunità italiana di Five Dock, diventando un punto di riferimento spirituale per tutti i fedeli. Ma il destino ha riservato alla statua un nuovo capitolo nel 2005, quando ha trovato una nuova collocazione nella cappella della Casa di riposo Sant’Antonio da Padova Village, a Ryde. Tuttavia, una fedele replica della statua originale c’è ancora nella chiesa All Hallows, mantenendo viva la tradizione e la fede.
Per Lina Maiorana, direttrice del Consiglio esecutivo dell’associazione, preservare e tramandare le tradizioni è un impegno incessante. È impossibile dimenticare l’epica celebrazione del 1970, quando l’associazione radunò oltre 20 mila persone nel parco adiacente all’Apia Club di Leichhardt, con la straordinaria partecipazione della cantante Nilla Pizzi. I proventi generati da quell’evento vennero devoluti alla ricostruzione di Poggioreale, la città natale colpita dal terremoto in Sicilia. Questo mese, la comunità si riunisce il 16 giugno, la domenica successiva alla festa del Santo, per una solenne Messa in italiano presso la chiesa All Hallows Parish, presieduta da padre Mirko Integlia e accompagnata dalle melodie solenni della Banda Giuseppe Verdi. Durante la Messa, padre Mirko benedice i bambini e distribuisce il pane ai fedeli.
Ma il momento culminante della celebrazione è la processione che attraversa le vie di Five Dock, con il Santo seguito da una folla di fedeli, tra cui alcuni bambini, i membri dell’associazione con la loro fascia distintiva, e le donne che hanno fatto voto al Santo, camminando scalze in segno di devozione. La processione termina in un animato mercatino nel piazzale della chiesa dov’è possibile gustare prelibatezze tradizionali come mostaccioli, torroni e frutta secca. La festa non è solo per gli «anziani». L’associazione coinvolge le nuove generazioni organizzando eventi che stimolano l’interesse dei giovani e li avvicinano alle tradizioni e alla fede dei loro antenati. I giovani sono incoraggiati a partecipare alla processione, portando simboli della loro fede e svolgendo ruoli cruciali nella cerimonia. E per proseguire questa missione di solidarietà e impegno, a novembre, l’associazione organizza il gran ballo: un sontuoso evento di gala che richiama numerose autorità italo-australiane e serve a raccogliere fondi destinati agli anziani.
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