Una grande solidarietà a due mani

Cambiano i metodi per sostenere Caritas sant’Antonio e si ampliano i modi della nostra solidarietà. Resta sempre uguale il fine: stare accanto alle persone più fragili, soprattutto le popolazioni emarginate e i più piccoli.
05 Marzo 2025 | di

Con il 2024 Caritas sant’Antonio assume un duplice volto, dovuto al fatto che si sono diversificate le modalità di sostegno da parte dei donatori. Da un lato, continua la modalità tradizionale della raccolta diretta dai benefattori, dall’altra, è cresciuto notevolmente il sostegno dei cittadini italiani attraverso il 5 per mille, devoluto da ogni contribuente al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi. Le due forme di sostegno hanno anche in parte differenziato l’operato dell’istituzione caritativa dei frati. La raccolta tradizionale ha consentito di realizzare 85 progetti in 31 Paesi del mondo per un totale di 2.216.734 euro; i fondi del 5 per mille sono stati destinati per le opere sociali dei frati minori conventuali in Italia, a favore di bambini, anziani, disabili e persone con problemi di dipendenza. Questi fondi, di cui raccontiamo meglio nell’approfondimento, sono andati a tredici progetti per un totale di 1.152.790 euro. Insieme, i due canali di solidarietà arrivano a quasi 3 milioni e 400mila euro, per 98 progetti, che hanno toccato quest’anno la cifra record di quasi 10 milioni di beneficiari.

Nell’articolo ci soffermeremo sull’attività di Caritas sant’Antonio più tradizionale, diffusa in tutto il mondo, che nel 2024 è stata all’insegna della solidarietà e della promozione allo sviluppo a favore soprattutto delle popolazioni più fragili delle zone rurali e dei bambini. Ad Africa e America Latina è stata assegnata la maggior parte dei fondi, circa il 41% a testa, anche se il continente africano conta il numero maggiore di progetti, 52, e di Paesi coinvolti, in tutto 18, soprattutto nell’Africa sub-sahariana. Non a caso, al primo posto della solidarietà antoniana c’è la Repubblica Democratica del Congo, Paese ricco di risorse, in cui da decenni è in corso una sanguinosa guerra, che si è rinfocolata giusto qualche settimana fa. Da solo, il Paese assomma 15 progetti e il 13% dei fondi. In Europa (10,46% dei fondi), spiccano i progetti dei frati minori conventuali a favore delle famiglie più povere, mentre l’Asia (6,85% dei fondi) è più concentrata sui progetti scolastici.

Tipo di progetti

Ritornando ai dati generali, tra le aree di intervento, al primo posto c’è la salute, con il 24% dei fondi e 17 progetti, qualcuno particolarmente innovativo come l’investimento fatto in Colombia nel farmaco solidale a favore della confinante popolazione del Venezuela. «Un progetto che da solo andrà ad aiutare più di 9 milioni di persone, che hanno scarsissimo accesso ai medicinali a causa della critica situazione politica e sociale del Paese» afferma fra Valerio Folli, direttore di Caritas sant’Antonio. Il secondo posto se lo spartiscono due aree classiche della solidarietà antoniana, ciascuna con circa il 21% dei fondi: la scuola, con 28 progetti, e le abitazioni, con 14. «Per “abitazioni” – spiega fra Valerio – s’intendono gli edifici comunitari: dormitori, case di accoglienza, case di riposo, ostelli. Gli ospiti di queste strutture sono soprattutto bambini in età scolare o persone fragili come anziani, ammalati, disabili».

Al terzo posto i progetti che riguardano la promozione umana, ovvero «la formazione ai diritti, alla salute, al lavoro delle popolazioni delle aree interne, più emarginate o povere». Discreta importanza hanno avuto nel 2024 anche i progetti di accesso all’acqua, soprattutto in Africa, a cui sono stati dedicati 6 progetti, per un costo di 111mila euro. Realizzato il progetto 13 giugno, lanciato in occasione della festa del Santo, per il quale è stato fatto un investimento di 134.400 euro. Si trova a Guarambaré, in Paraguay, ed è gestito dai nostri frati. Si tratta del centro sociale «Marcellino pane e vino» pensato per la comunità, ma soprattutto per accogliere i bambini, spesso figli di madri sole, nell’arco di tutta la giornata, aiutandoli anche nell’apprendimento scolastico. 

Beneficiari

Si conferma, anche per il 2024, una tendenza iniziata ormai una decina di anni fa, che vede salire progressivamente di numero e importanza i progetti rivolti non a singole categorie di persone ma all’intera comunità, dai villaggi dell’entroterra ai quartieri periferici delle grandi città. Per questo, i beneficiari più numerosi dei progetti 2024 sono le popolazioni, a cui sono stati dedicati 24 progetti per un valore di 841mila euro (37,62% dei fondi). «Sono tipici progetti in favore delle popolazioni quelli definiti “di promozione umana” – spiega fra Valerio –, dove si aiutano le persone a gestire le emergenze ma anche a trovare soluzioni comunitarie per superare una o più cause di povertà o disagio».

A vantaggio della popolazione sono anche i progetti sanitari, come ambulatori, sale parto, piccoli ospedali e alcuni progetti di accesso all’acqua o ai servizi igienici degli edifici comunitari, assenti in molte zone dell’Africa e dell’Asia.
Rimangono comunque centrali i beneficiari tipici della solidarietà antoniana, ovvero bambini, adolescenti, studenti, giovani.
A loro vantaggio sono stati approvati 38 progetti, per un valore di 652.060 euro: non solo scuola, ma formazione professionale e microcredito. Un occhio di riguardo anche per i più deboli, soprattutto anziani, disabili e malati.

Microprogetti

Caritas sant’Antonio si conferma come un ente di solidarietà che predilige i microprogetti; la maggior parte delle realizzazioni, 36 progetti per la precisione, ha un costo tra 10mila e 20mila euro. Oltre il 45% dei progetti costa meno di 30mila euro: «Questa scelta ha più ragioni – spiega fra Valerio –. Intanto buona parte dei progetti è in Africa e ha dei costi più contenuti rispetto ad altre zone come l’America Latina. Ma la ragione più importante è che non è facile trovare referenti affidabili e occorrono molte verifiche prima di costruire un rapporto di fiducia e trasparenza. Quindi tendiamo a procedere a piccoli passi, dividendo il progetto in più step e verificando ogni fase». 

Non è solo una questione di controllo, è anche una scelta programmatica: «La cosa più semplice – continua il direttore di Caritas sant’Antonio – sarebbe lavorare solo con realtà strutturate, che hanno uffici deputati alla progettazione e sono in grado di offrire tutte le garanzie; ma così rimarrebbero senza aiuto proprio le piccole realtà, che non hanno i mezzi e la forza per accedere ad altri tipi di finanziamento. Per questo il nostro ufficio si mette in ascolto di queste piccole realtà e progetta insieme a loro, in modo da trasferire il know how che serve a creare e gestire i progetti. Un aiuto in più che dà la possibilità a queste realtà più povere e marginali di accedere anche ad altre forme di finanziamento in futuro».

Obiettivi per il 2025

Propositi per l’anno prossimo? «Continuare ad affinare i modi per stare accanto alle comunità più fragili nel mondo – risponde frate Folli –, un proposito non facile, visto che Caritas sant’Antonio per limitare i costi di struttura non ha uffici all’estero, ma si poggia su alcuni referenti storici e sulla rete dei conventi dei frati minori conventuali. Una sfida a cui però teniamo molto». Tra gli impegni futuri c’è anche l’intenzione di facilitare l’accesso alla salute nei Paesi poveri, andando a potenziare un ospedale dei frati minori conventuali in Burkina Faso. 

«Ma c’è un altro tema che ci sta particolarmente a cuore – conclude il direttore di Caritas sant’Antonio – e che tocca trasversalmente molti Paesi del mondo, inclusi quelli più ricchi: la crisi di speranza delle giovani generazioni, causata non solo dalle situazioni di povertà materiale ma anche dalla mancanza di punti di riferimento e di prospettive». Saranno questi i temi dominanti dei progetti del 13 giugno 2025.

Segui i progetti su www.caritasantoniana.org.

Puoi leggere il resoconto Caritas sant'Antonio completo nel numero di marzo del «Messaggero di sant'Antonio» e nella versione digitale della rivista. Provala ora!

Data di aggiornamento: 05 Marzo 2025

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