Due milioni di passi in direzione Padova
«Quelli della via» sono i cristiani, secondo uno dei più antichi titoli usati per indicarli (At 9,2). E tra «quelli della via», frate Antonio non era certo l’ultimo, quanto a passo spedito e a capacità di marcia. Seguire le sue tracce, infatti, significa lasciare il Portogallo per spingersi verso est, verso l’Italia, ma arrivandoci da sud, dal Marocco, approdando in Sicilia per risalire lo Stivale fino ad Assisi e poi alla Romagna, per riprendere quindi la strada dell’ovest, direzione Francia centrale e meridionale, fino al ritorno in Italia, con la discesa a Roma dal Papa e le ultime destinazioni: Camposampiero e Padova… La geografia incrociata con la storia a quest’altezza degli ottocentenari antoniani ci riconsegna dunque frate Antonio camminante e predicatore in Francia, tra il 1224 e il 1227, da dove rientra per assumere il provincialato dell’Italia settentrionale (1227-1230). I suoi successori del XXI secolo – i frati minori conventuali della Provincia che porta il nome di Antonio di Padova – hanno desiderato e deciso di ripercorrere a piedi i passi dell’illustre francescano nel corso di tutta quest’estate giubilare, partendo il 29 giugno dalla località antoniana (perché il Santo qui dimorò, nelle grotte che portano il suo nome) di Brive-la-Gaillarde (Nuova Aquitania) per arrivare fino a Padova alla volta del 21 settembre.
«È un cammino a staffetta, un cammino povero, un cammino di popolo» lo presenta fra Roberto Brandinelli, provinciale ofmconv dell’Italia settentrionale. «A staffetta, perché in tanti concorreranno a camminare i 1.313 chilometri del percorso, con una modalità già sperimentata nell’estate 2022, quando avevamo attraversato l’Italia da Capo Milazzo, vicino a Messina, luogo del naufragio di Antonio, fino ad Assisi e quindi a Padova. Poi è un cammino povero perché pienamente francescano, strutturato intorno a pochi elementi fondamentali: i passi lieti dei pellegrini, l’accoglienza fiduciosa richiesta bussando alle porte di conventi e parrocchie, il desiderio di pregare insieme e di lasciarsi toccare dalla bellezza dell’annuncio cristiano testimoniato da Antonio. Peraltro, una sua reliquia ex ossibus “camminerà” con noi sulle spalle di un frate pellegrino, e sarà consegnata di volta in volta alle comunità cristiane incontrate lungo le 60 tappe fino alla ripartenza del giorno successivo».
Un cammino aperto a tutti
Una «specialità» indubbiamente francescana di «En Route con sant’Antonio» è l’essere un cammino partecipativo. Infatti, chiunque voglia prendere parte all’evento può affiancare la staffetta in ogni momento, aggiungendo i propri passi lungo la via ai 2 milioni totali necessari per arrivare alla Basilica del Santo. Non serve iscriversi, non serve esplicitare la propria motivazione: basta il desiderio di camminare insieme per 1, 10, 100 chilometri, entrando a far parte di quella che si preannuncia essere innanzitutto un’esperienza bella e arricchente. Logistica, vitto e alloggio non sono compresi (restano a carico del singolo), ma tutto il resto sì: basta consultare il sito www.antonio800.org per visionare il programma tappa dopo tappa, l’altimetria, il grado di difficoltà del percorso e farsi un’idea. Appuntamento alla partenza all’orario stabilito: chi c’è e vuole esserci… è più che benvenuto!
Molto rilievo avrà anche la comunicazione sui social del progetto e sugli spazi offerti dai media partner, ovvero il «Messaggero di sant’Antonio», la televisione cattolica francese «KTO», alcune tv locali (per il Nord Italia), in modo tale che quanti non hanno la possibilità di camminare fisicamente possano farlo «accompagnando» a distanza i pellegrini con la preghiera e la benedizione. «Se facessimo affidamento solo sulle nostre energie non varrebbe la pena nemmeno partire – riconosce fra Roberto –. È molto chiaro: cammineremo, ascolteremo, incontreremo noi e gli altri, “a Dio piacendo”. Ci mettiamo per strada disponibili, sapendo che anche l’imprevisto potrà essere benedizione se vissuto alla luce della Buona Novella».
L’aspetto del coinvolgimento potenziale di tanti è determinante, ed è alla base del patrocinio che «En Route con sant’Antonio» ha ottenuto da parte dell’intera famiglia francescana sia italiana che francese, (frati delle diverse obbedienze, federazioni tutte delle clarisse, suore francescane di vita attiva, laici dell’Ofs), oltre che del placet e della collaborazione delle venti diocesi attraversate. Ciliegina sulla torta, il patrocinio ufficiale del Giubileo 2025, essendo stato rilevato «l’indubbio valore della proposta, che presta particolare attenzione all’evangelizzazione, invitando i giovani a farsi reali Pellegrini di Speranza», come scrive monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, nella lettera di conferimento del patrocinio. Ancora: «En Route con sant’Antonio» è iniziativa costitutivamente di fraternità, perché nasce in seno al progetto Antonio800 per la valorizzazione degli ottocentenari antoniani, promosso dalle principali realtà della cosiddetta «famiglia antoniana»: Basilica del Santo, «Messaggero di sant’Antonio», Il Cammino di sant’Antonio, Centro francescano giovani – Nord Italia, Peregrinatio antoniana, Centro studi antoniani, Caritas sant’Antonio, Santuari antoniani di Camposampiero e dell’Arcella. Per «En Route con sant’Antonio», si è aggiunta la Custodia dei frati minori conventuali di Francia e Belgio.
Luoghi antoniani
«Nei nostri passi di bene siamo preceduti da Antonio, che in tanti sentono come vero “pellegrino di speranza”, per profondità di vita e per non occasionale vicinanza con chi è nella necessità» riflette fra Brandinelli. «Anche per questo, dopo un mese dall’avvio, ovvero una volta arrivati a Lione, faremo una congrua sosta dal cammino per recarci – ma con i mezzi motorizzati questa volta! – ad Assisi e quindi a Roma, dove parteciperemo con il nuovo Papa al Giubileo dei giovani. Ripartiremo da Lione l’11 agosto, festa di santa Chiara d’Assisi, e da lì, valicando le Alpi al Moncenisio, ci immetteremo in un tratto della Via Francigena fino a Torino e a Vercelli, proseguendo ancora verso est fino alla Basilica del Santo, dove siamo attesi domenica 21 settembre per la santa Messa delle ore 16».
Le otto tappe lungo la Via Francigena sono le uniche che si inseriscono in un cammino già strutturato. «En Route con sant’Antonio» non è infatti l’inaugurazione di un nuovo cammino, bensì un’iniziativa speciale in un anno speciale, lungo un tragitto che, per quanto non sia possibile affermare con certezza che corrisponda a quello compiuto da sant’Antonio, di certo tocca molte località dove la sua presenza è attestata: Brive, Solignac, Limoges, Vercelli, Milano, Verona, ovviamente Padova. Altre città importanti toccate dall’itinerario sono Clermont-Ferrand, Montbrison, Lione, Chambery, Torino, Brescia. In quasi tutte le tappe principali i pellegrini sosteranno un giorno – in genere il sabato o la domenica – intensificando il programma di incontri religiosi e culturali aperti a tutti, con iniziative di volta in volta diverse. Nelle tre soste italiane di Torino, Milano e Brescia, presso le rispettive chiese dei frati minori conventuali, è previsto anche un momento speciale dedicato agli abbonati al «Messaggero di sant’Antonio».
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