Questa frase di Giovanni Paolo II è divenuta quasi un mantra per don Paolo Iannaccone, un sacerdote al servizio degli ultimi, da tre anni presidente del Centro «Ernesto Balducci», in provincia di Udine.
Papa Bergoglio ha ridato slancio e vitalità alla comunità ecclesiale, ha insistito sul primato della pace, difeso i poveri e gli oppressi. È stato il pastore della Chiesa universale, e l’amico fidato che ti cammina accanto.
Come sfuggire ai fraintendimenti, così comuni tra le persone? Il Vangelo ci indica la via: costruire relazioni che si fondano sulla ricerca del bene dell’altro. Perché se è vero che l’odio divide, l’amore unisce.
Lo Spirito sempre assiste la Chiesa. Ma questo non ci solleva dal consapevole esercizio della nostra responsabilità. E dal dire anche «no», se è il caso, alla relazione finale di un Sinodo.
Questa è una piccola storia di devozione a sant’Antonio. Accade in un paese dell’Alto Molise, terra lontana che, dicono, «non esiste». Una storia semplice: racconta di una comunità che da quasi novanta anni festeggia il giorno del Santo.