Essere presenti di fronte alla morte è difficile, e oggi spesso evitato, a volte per paura o per il senso di impotenza. Ma evadere dalla realtà, anche quando è dura e dolorosa, non è una strada che aiuta a vivere davvero.
Molta apparenza nasconde molta sterilità. Serve il miracolo – e chiediamolo a sant’Antonio! – d’essere attraversati dal calore solare di relazioni vive e profonde, vere «stelle polari» sul nostro cammino: sono queste a essere davvero reali.
Il libro di Adelino Ascenso, prete missionario portoghese, pone l’aratro come immagine della necessaria preparazione del terreno per l’incontro con Dio e con gli altri: nell’evangelizzazione non si può semplicemente gettare dei semi, ma è indispensabile creare le condizioni perché possano crescere. Punto di partenza è interrogare la propria situazione personale, spesso condizionata da immagini di Dio accumulate acriticamente, che impediscono di accedere alla vera esperienza di Dio.
I vangeli ci raccontano non solo ciò che Gesù diceva ma, in alcuni passaggi, anche «come» lo diceva. Per comprendere le sue parole, però, dobbiamo ascoltare davvero e non limitarci a «udire».