Lo scorso anno le piazze del mondo erano insorte contro le ingiustizie. Sognavano la libertà, cullavano l’illusione di un mondo diverso. Ma il 2020 ha infranto i sogni.
Ritorniamo sui banchi, riprendiamo a insegnare l’essenziale. È il tempo di ricominciare, di dimostrare che lo sviluppo ha un senso. Che il dolore ha un senso.
Inizi di settembre: un anno fa i ragazzi si preparavano a tornare in aula. Anche percorrendo lunghi tragitti da sud a nord. Ma il Covid ha cambiato tutto. Nel modo di studiare, nel modo di vivere.