I bambini e le bambine di oggi non sempre fanno una vita adatta ai loro bisogni di crescita. L’estate può rappresentare quel periodo dell’anno che consente di recuperare questo gap...
Negli ultimi anni, in sede di separazione coniugale, si è affermato il principio che i figli debbano trascorrere esattamente metà del tempo con la mamma e metà con il papà. Ma siamo proprio sicuri che così si faccia il bene di bambini e ragazzi?
Avere un insegnante che spieghi la filosofia in un liceo è importante, ma avere una maestra o un maestro che dai 3 ai 6 anni aiuti i bambini a imparare a stare con gli altri, non ha paragone.
I ragazzi e le ragazze hanno un bisogno estremo di ritrovarsi in un gruppo di coetanei adolescenti. Perché i loro sono anni magici ma difficili, ed è più facile scoprire il mondo assieme ad altri che a loro volta lo stanno scoprendo.
Stiamo abbandonando i ragazzi e le ragazze a un destino di «orfanità educativa». Tra madri troppo accudenti e padri assenti, la politica preferisce investire in cemento o strade piuttosto che occuparsi del futuro delle nuove generazioni.
Con i figli e le figlie adolescenti è meglio che le madri passino la palla al «paterno», ossia a quella modalità educativa che crea argini e sponde, spinge alla libertà e suscita coraggio. Oltre che al «gruppo adolescente».