Raccontare in breve le vite di disabili che hanno fatto la Storia. Propria quella scritta con la maiuscola, quella che resta scolpita negli annali o nell’immaginario collettivo. Lo ha fatto in questo volume Roberto Zucchi, giornalista e paraplegico dal 1983 a causa di un incidente motociclistico. Pagine da non perdere (la prefazione è di Francesco Jori), anche per chi è «abile», ma su questo concetto molto ci sarebbe da dire e da scrivere.
Un alcolista finito in sedia a rotelle riscopre l’amore per se stesso e per gli altri grazie alla vocazione fumettistica. È la trama di «Don’t worry» (USA 2018), pellicola di Gus Van Sant che parla di disabilità con ironia.
La prima, quando era ancora nel grembo materno e i suoi genitori pregarono il Santo perché sopravvivesse. La seconda, dopo una guarigione inspiegabile.
Si può essere inconsapevoli promotori di inclusività e, al contempo, oggetto di inclusione. Leggere per credere la storia di Sara, collaboratrice scolastica affetta da sindrome di Down.
Le cooperative del consorzio Sale della terra ad Avellino e Benevento danno lavoro a chi ha un passato doloroso alle spalle. Italiani e migranti assieme. Creano prodotti agricoli e artigianali ma soprattutto coesione sociale. E i piccoli centri risorgono.