Trovano sempre più spazio narrazioni su identità che sfidano in modi diversi l’idea di normalità. Non solo disabilità, ma anche «alterità» e «differenza».
Il colosso editoriale Penguin Random House vuole ampliare il proprio catalogo includendo più opere di tutte le minoranze. Perché i libri creano immagini di mondo.
Anche se non possiamo vederlo in carne e ossa, sant'Antonio è sempre vicino a noi, attraverso tutte le persone e le cose che ogni giorno ci accompagnano nel cammino della vita.
Promessa del nuoto azzurro olimpico, una sera viene colpito alla schiena da un proiettile. Manuel Bortuzzo parla ora della vicenda che, da quel momento, lo costringe su una sedia a rotelle. Il suo sogno: ricominciare a «vincere».
Raccontare in breve le vite di disabili che hanno fatto la Storia. Propria quella scritta con la maiuscola, quella che resta scolpita negli annali o nell’immaginario collettivo. Lo ha fatto in questo volume Roberto Zucchi, giornalista e paraplegico dal 1983 a causa di un incidente motociclistico. Pagine da non perdere (la prefazione è di Francesco Jori), anche per chi è «abile», ma su questo concetto molto ci sarebbe da dire e da scrivere.
Un alcolista finito in sedia a rotelle riscopre l’amore per se stesso e per gli altri grazie alla vocazione fumettistica. È la trama di «Don’t worry» (USA 2018), pellicola di Gus Van Sant che parla di disabilità con ironia.