Tornare (o andare) oggi all’economia di Francesco significa prendere sul serio l’«agape», l'amore disinteressato. La sua fraternità è l’incontro di due o più «agape».
Da tre anni, sulle nostre pagine, nella rubrica Le virtù del mercato, Luigino Bruni dà voce all’intreccio tra economia e religione e tra mercato e spirito, mostrando i segni della presenza di una dimensione religiosa nella vita economica e sociale.
Sugli stessi temi, nella collana Pagine prime di Vita e Pensiero, edita in collaborazione con «Avvenire», ha pubblicato questo interessante volume che si è aggiudicato la prima edizione del «Premio Letterario Ambasciatori presso la Santa Sede» 2020.
Dal 19 al 21 novembre si ritrovano ad Assisi centinaia di giovani economisti e imprenditori per un evento globale voluto da papa Francesco. Perché è ora di agire per salvare la Terra.
Una moneta è un mondo. Non è solo un’unità di misura, un mezzo di scambio, una riserva di valore. Può forgiare un’economia e addirittura una comunità. In questo senso, noi gente che fa la spesa e paga il mutuo non l’abbiamo mai pensata. Eppure proprio i valori e la filosofia che stanno dietro una moneta spiegano fenomeni che noi crediamo ineluttabili: come il primato del guadagno sulla persona, il mito della crescita a tutti i costi a discapito dell’ambiente, la dittatura del Pil sull’aspirazione alla felicità.
A quasi due anni dalla sua approvazione in Parlamento, facciamo il punto sulla recente riforma in compagnia di Stefano Zamagni, economista e «padre» degli studi sul Terzo settore.