Un amico ha scritto: «L’olio nuovo è come una insinuazione di primavera dentro l’autunno pieno». È vero: ci regala, anche in tempi di Covid, un’ultima felicità prima dell’inverno.
Il teatro è uno spazio di relazione unico, dove avviene un’alchimia tra attore e pubblico. Un bene di tutti che la pandemia sta mettendo a rischio e che insieme, afferma Amanda Sandrelli, dobbiamo salvare.
Un volume attualissimo, concepito all’indomani dell’ultima, drammatica, «acquagranda» che ha colpito Venezia nel novembre 2019, e che lo scoppio della pandemia di covid-19 ha reso, purtroppo, ancor più attuale. Un volume ricco di domande intelligenti e provocatorie, a partire da quella di fondo: come possiamo abitare con rispetto il mondo in cui viviamo?
Diciassette milioni di libanesi vivono già lontano dal Medioriente. Ed erano lontani il 4 agosto quando 2750 tonnellate di nitrato di ammonio hanno polverizzato il centro di Beirut.
Nel 2019, le piazze si sono riempite a ondate di giovani, come se all’improvviso si fossero resi conto di un inganno. Ai ragazzi puoi togliere forse tutto, ma non la libertà, non il futuro.
Prendendo spunto dalla vicenda del ponte Morandi, fra Salezze ci ricorda come, per sant'Antonio, Gesù Cristo è il "pontefice", cioè il costruttore del ponte Dio-uomo. E chiama noi a imitarlo.